EBN ITALIA Bird Trips

Fuerteventura

11 - 18 Dicembre 2004

Testo: Mattia Altieri - Foto: Andrea Vezzani


Ubara


Corrione biondo


Occhione


Ganga


Calandrina


Pispola di Berthelot


Moretta dal collare


Casarca


Saltimpalo di Fuerteventura


Cinciarella africana


Averla meridionale


Trombettiere


Parrocchetto monaco

E' oramai sera, e il vento soffia forte sull'arida steppa di Fuerteventura, l'isola delle Canarie orientali. Dopo avere passato l'intera giornata in cerca delle specie deserticole tipiche dell'isola, oramai ci manca solo lei, la Regina: l'Ubara. Mentre Andrea Vezzani, mio compagno di viaggio, sta osservando un gruppetto di Corrioni biondi, io dalla cima di una collina mi accingo a sbinocolare un'ultima volta tra i radi cespugli spinosi dell'Istmo de La Pared. La sera stavolta mi porta un regalo: nel mio binocolo si materializza un magnifico maschio di UBARA, intento a mangiare i piccoli fiori gialli degli arbusti del deserto!!! Chiamo subito Andrea e rimaniamo ad ammirare la splendida otarda, osservandone anche i comportamenti più curiosi. Esilarante in particolare vederla spostarsi furtivamente con il collo parallelo al terreno, per poi rifugiarsi dietro un cespuglio da cui spunta solo la sua testa, guardarsi intorno per sincerarsi di non essere stata vista da nessuno, e riprendere così tranquillamente a mangiare i suoi golosi fiori. La mattina successiva ritorniamo al sito e la rilocalizziamo quasi immediatamente. L'esemplare è particolarmente confidente e si lascia avvicinare, continuando a lisciarsi il fitto piumaggio bianco e nero del collo. Poco dopo scopriamo il motivo di tanta cura: l'Ubara gonfia le penne del collo, appoggia la testa contro il dorso e accenna a un display, mantenendo solamente una candida palla, costituita dal piumaggio sollevato, al posto della testa. Poi ricomincia ad alimentarsi e si allontana piano piano senza alcuna paura.

Se l'Ubara è la Regina del deserto, il Re può essere considerato il CORRIONE BIONDO. Ne vediamo numerosi gruppetti nelle zone più aride e pianeggianti, tra cui uno di sei esemplari molto confidente, e altri sino a superare i venti individui osservati. Animale molto mobile, il Corrione biondo, con la nuca disegnata da un pittore, che non riesce a stare fermo per più di qualche secondo senza spostarsi a scatti oppure pestolare sulla sabbia in cerca di chissà quale cibo.

Forse questi sono stati i momenti più emozionanti del nostro viaggio a Fuerteventura, che, come tutte le Isole Canarie, è una meta turistica oramai molto popolare in Germania e nei paesi del nord Europa. In tal modo vi è una variegata offerta di voli o pacchetti all-inclusive a prezzi veramente competitivi.
Noi abbiamo scelto di partire con un volo low cost da Monaco di Baviera, tramite la compagnia aerea Condor www.condor.com. Il biglietto è stato prenotato via internet, come il noleggio dell'automezzo, una piccola Renault Clio, e l'appartamento in un residence nel paese di Caleta del Fuste.
Ci siamo rivolti rispettivamente a www.holidayautos.co.uk e www.fuerteventura-accomodation.com . In totale la spesa per volo, autonolo e alloggio è stata di appena 350 Euro a testa, e non abbiamo avuto motivo per lamentarci.

Il periodo scelto è stato metà dicembre, più per nostra necessità che per motivi ornitologici, ma almeno le temperature non erano insopportabili e, anzi, qualche breve acquazzone ha rinfrescato l'aria e ha consentito alla fauna di essere attiva anche durante le ore a cavallo di mezzogiorno. L'isola, per via delle dimensioni ridotte, si esplora con facilità in una settimana e le piste sterrate in genere sono in buone condizioni.
L'interno dell'isola presenta dei panorami veramente spettacolari, mentre sulla costa sono presenti purtroppo alcuni grossi alberghi paesaggisticamente inguardabili. Fuerteventura è stata comunque sinora risparmiata dalla speculazione selvaggia che ha investito isole come Tenerife o Gran Canaria.
Abbiamo utilizzato una mappa in scala 1:100.000 edita da Freytag& Berndt.

I siti visitati sono stati:

CENTRO-NORD
- Salinas del Carmen: delle piccole saline site nei pressi del paese omonimo, ben visibili entrando nel centro abitato, dopo avere svoltato dalla strada princiapale FV2 pochi chilometri a sud di Caleta del Fuste, e dirigendosi verso il mare. Si vede subito un imponente scheletro di balena (probabilmente Balenottera comune) accanto al piccolo museo delle saline.
- Barranco de La Torre: uno dei tanti "barrancos" dell'isola, ovvero letti di torrenti prosciugati e attivi solamente pochi giorni all'anno. Quasi ogni barranco possiede una o più coppie dell'endemico Saltimpalo delle Canarie. Il Barranco de La Torre si raggiunge seguendo una strada asfaltata, che poi diviene sterrata, svoltando a destra poco dopo il bivio che entra nel paese di Salinas del Carmen.
- Catalina Garcia: è il solo specchio d'acqua d'origine naturale dell'isola, ed è estremamente interessante per vedere acquatici, magari con qualche sorpresa. Noi vi abbiamo visto due maschi di Moretta dal collare. Lungo la strada che da Gran Tarajal porta a Tuineje si svolta verso destra nei pressi di un basso edificio bianco e di una piazzola. Si segue poi una pista per un chilometro sino a quando si vede il piccolo lago.
- Embalse de Los Molinos: è il regno della Casarca, ed è la maggiore riserva d'acqua dolce dell'isola. D'origine artificiale, è interessante anche, e soprattutto, per l'arida pietraia circostante, in cui è possibile avvistare tutte le specie tipiche dell'ambiente desertico. Vi si accede seguendo una pista che parte a 4 chilometri a sud di Tefia, svoltando verso ovest nei pressi di tre grandi palme site sul lato opposto della carreggiata. Si lascia la macchina nei pressi di una fattoria in cui vengono allevate capre e si continua a piedi per poche centinaia di metri. Oppure si può raggiungere il lato nord, ove è situata la diga, svoltando verso sud in prossimità di un'altra fattoria nei pressi del paese di Las Parcelas lungo la strada che conduce alla costa occidentale.
- Valle di Vega del Rio Palmas: è il sito migliore per osservare Pernice sarda e Cinciarella africana. Si raggiunge l'abitato di Vega del Rio Palmas e ci si ferma nei pressi del secondo ponte sul barranco. Inoltrandosi nel palmeto è impossibile non notare le Cinciarelle, mentre le Pernici si vedono con relativa facilità nelle zone pietrose circostanti, magari utilizzando un richiamo.
- Piani di Tindaya: ottimo sito per vedere Ubara e Corrione biondo, si raggiunge seguendo la stretta strada asfaltata, mal segnalata, che dal paese di Tindaya porta sino alla costa.
- Rosa de Los Negrines: vi si vede facilmente l'Ubara, ma in questa zona sono più diffidenti rispetto che in altre. Si tratta di una riserva di caccia e vi si arriva svoltando verso ovest su una pista sterrata in corrispondenza dell'ultima casa dell'abitato di La Oliva lungo la strada per El Cotillo.
- El Jable: forse faunisticamente vi sono siti migliori, ma il paesaggio formato da soffici dune sabbiose è di incomparabile suggestione. Lungo la strada che da Corralejo conduce sino a Puerto del Rosario si parcheggia ai limiti della zona dunale e ci si inoltra a piedi sino ad avere intorno a sè solo sabbia e vento.

SUD
- Istmo de La Pared: è di gran lunga il miglior sito in cui vedere le specie deserticole, Ubara e Corrione biondo su tutte, e in cui si osserva con estrema facilità la Ganga. Si tratta di un piano desertico, più ondulato nella zona settentrionale, con radi cespugli spinosi che unisce l'isola di Fuerteventura alla penisola di Jandia. Si può accedervi svoltando verso destra in corrispondenza della seconda rotonda nel paese di Costa Calma venendo da nord, seguendo poi la pista sino a delle evidenti turbine eoliche presso cui si parcheggia e inoltrandosi a piedi nella zona arida; oppure, andando verso l'abitato de La Pared, girando a sinistra quando si raggiunge la sommità di una collina e si vede un cartello bianco indicante la zona di Parco Naturale. Dopo pochi metri di pista si svolta ulteriormente a sinistra seguendo un'altra sterrata sino ad avere una buona visuale sul paesaggio circostante.
- Playa de Sotavento: lunga spiaggia, paradiso dei windsurfer e luogo in cui è possibile vedere interessanti limicoli e laridi. Vi sono due accessi, entrambi svoltando verso sinistra lungo la strada che da Costa Calma porta a Morro Jable, chiamati Los Gorriones e Casa Risco del Paso.
- Morro Jable: entrati in città, nei pressi del faro, sulla destra c'è un fitto palmeto in cui, se si ha tempo, si possono vedere i Parrocchetti monaci che nidificano stabilmente sull'isola.
- Strada Morro Jable - Faro di Jandia: si tratta di una sterrata che dal paese di Morro Jable porta, dopo circa 20 chilometri, al faro di Jandia, estremità meridionale di Fuerteventura. Il panorama arido è molto suggestivo, adatto inoltre ai rapaci, e sulla punta, se il vento lo permette si può fare seawatching o vedere limicoli in riposo prima di riprendere il lungo viaggio da o verso l'Africa.

- LANZAROTE: abbiamo passato una giornata anche sull'isola sorella di Fuerteventura, ovvero Lanzarote, raggiungibile dopo solo 40 minuti di traghetto da Corralejo. Abbiamo visitato soprattutto la zona settentrionale dell'isola, in cui poco prima del paese di Haria, nei pressi del bivio per Tabayesco, vi è una piccola popolazione di Canarini. Paeaggisticamente vale la pena di visitare il Mirador del Rio, le cui alte scogliere buttandosi a picco sul mare, consentono di vedere l'isoletta di Graciosa in tutta la sua interezza con le caldere vulcaniche. Sito potenzialmente ottimo anche per il Falcone di Barberia.
Essendo l'isola di dimensioni limitate, la check list non è particolarmente lunga, ma si possono osservare specie deserticole molto rare altrove oppure interessanti endemismi a livello specifico o sottospecifico.

Le specie più interessanti viste da noi sono:
- Berta maggiore: qualche esemplare lungo il viaggio in traghetto tra Corralejo e Lanzarote;
- CASARCA: sino a 28 esemplari nell'Embalse de Los Molinos;
- Volpoca: specie accidentale alle Isole Canarie, ne erano presenti due alle saline;
- Mestolone: un maschio a Los Molinos;
- MORETTA DAL COLLARE: due maschi nel lago di Catalina Garcia.
Secondo il parere degli ornitologi locali si tratta di esemplari di origine selvatica;
- CAPOVACCAIO: due esemplari al Barranco de La Torre, due a Los Molinos e due giovani a La Pared;
- Poiana ssp insularum: comune in tutta l'isola;
- Gheppio ssp dacotiae: abbondante nei luoghi aridi;
- Falco pellegrino: uno al Barranco de la Torre;
- PERNICE SARDA: sette esemplari nella valle di Vega del Rio Palmas, uno a Lanzarote;
- UBARA ssp. fuerteventurae: due viste all'Istmo de La Pared, due ai piani di Tindaya e una a Rosa de Los Negrines;
- OCCHIONE ssp insularum: un gruppo di 31 nei pressi di un deposito rottami lungo la sterrata che conduce al lato meridionale dell'Embalse de Los Molinos;
- CORRIONE BIONDO ssp. bannermani: inaspettatamente diffuso, ne abbiamo osservato oltre venti esemplari. Il posto migliore è comunque l'Istmo de La Pared;
- Pittima minore: due alla Playa de Sotavento. Altri limicoli visti sono stati Corriere grosso, Corriere piccolo, Fratino, Pivieressa, Piovanello tridattilo, Voltapietre, Piovanello pancianera, Piro piro piccolo, Piro piro culbianco, Totano moro, Pettegola, Pantana, Chiurlo piccolo;
- Gabbiano reale ssp. atlantis: diffuso in tutta l'isola;
- Zafferano: più costiero del precedente, si vede con facilità;
- Gabbiano roseo: un individuo alla Playa de Sotavento;
- Beccapesci: comune;
- GANGA: ben visibile all'Istmo de La Pared, più rara negli altri luoghi;
- Piccione selvatico: abbondante nel sud dell'isola;
- Parrocchetto monaco: alcuni nell'abitato di Morro Jable;
- Upupa: diffusa;
- CALANDRINA ssp polatzeki: vocifera e ben distribuita nelle zone aride e desertiche come Los Molinos e l'Istmo de La Pared;
- PISPOLA DI BERTHELOT: presenza costante in tutta l'isola;
- SALTIMPALO DELLE CANARIE: l'endemismo di Fuerteventura è alquanto diffuso nei barrancos, anche dove la vegetazione è quasi assente.
I luoghi migliori sono il sud, Los Molinos e il Barranco de La Torre;
- Sterpazzola di Sardegna: abbondante nelle zone con bassa vegetazione cespugliosa;
- CINCIARELLA AFRICANA ssp. degener: comune nel palmeto di Vega del Rio Palmas e a Lanzarote;
- AVERLA MERIDIONALE ssp. koenigi: è forse la specie più vocifera e visibile;
- Corvo imperiale ssp. tingitanus: comune;
- PASSERA SARDA: presente in grandi numeri nei centri abitati;
- CANARINO: piccoli gruppetti a Lanzarote;
- TROMBETTIERE: ben presente nelle zone aride e lungo le zone retrodunali delle spiagge.
Altre presenze degne di nota sono state SCOIATTOLI TERRICOLI, RICCI ALGERINI, Conigli e, tra gli invertebrati, Farfalla monarca e la famosa Cavalletta (Schistocerca gregaria) nota per le sue invasioni dal deserto nordafricano. Quest'ultima presenta due fasi di colorazione: una grigia e una rosso brillante.

L'Ubara è stata comunque la specie del viaggio, in cui ognuno di noi due ha potuto osservare una decina di specie nuove.
Da Fuerteventura, come dal resto della Spagna, ci viene sempre la stessa lezione: un ambiente con forte presenza umana, in cui però uomo, animali e natura riescono a coesistere e a formare degli ecosistemi veramente magnifici.

Grazie infine a Tony Clarke, Juan Antonio Lorenzo e Bruno Caula per le preziose informazioni.



UN ALLOGGIO A FUERTEVENTURA?


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