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3° meeting di EBN Italia: ISOLA della CONA & SLOVENIA


27, 28 marzo 1999
by Luciano Ruggieri

Leggo che pare sia scientificamente provato, almeno sulla costa atlantica degli Stati Uniti, che durante i weekend piova il 22% in più rispetto agli altri giorni della settimana: una sorta di "nuvola fantozziana" che ha deciso di perseguitare anche il meeting di EBN-Italia sabato 27.
Pioveva che dio la mandava, appunto, tanto che ai saluti di rito al casello di Redipuglia, nessuno pareva avere voglia di mettere il naso fuori dalla propria auto e l'umore generale non era proprio dei più allegri.

Qualcuno mancava, sia per motivi familiari che per le pessime previsioni del tempo, così che solo gli integerrimi erano pronti a sfidare la pioggia a dirotto e le alluvioni per una giornata di birdwatching. Ampio merito pertanto ai partecipanti che (in ordine sparso) erano: Stefano Fantini e compagna da Cesena, l'inglese Martin Bunt da Brescia, il francese Gregory Gadret e Guido Premuda da Bologna, Roberto da Ferrara, Francesco Di Pietra e Marilena da Cinzano (TO), i piemontesi Alberto Marcone da Udine e Alberto Artiglia da Ivrea.
Sotto l'ombrello, ma ugualmente bagnati, il caldo comitato locale di benvenuto, composto da Fabio Perco, il nostro tour leader Kajetan Kravos e Enrico Benussi.

Partiamo per La Cona, più per necessità di seguire il programma stabilito che per entusiasmo.

Per chi non ci fosse mai stato, La Cona è situata alla sinistra orografica dell ' Isonzo, in prossimità della sua foce, ed è composta da diversi ambienti umidi che ricostruiscono quello che doveva essere la costa dell'Alto Adriatico prima delle bonifiche.
"Ricostruire", diceva Fabio Perco, l' Eminenza grigia della Cona, è la parola più adatta, visto che il territorio è stato oggetto di interventi pianificati a tavolino di wetland management, proprio laddove le bonifiche e la messa a coltura avevano compromesso il primitivo ambiente.
L'ambiente umido della Cona è, se volete, quasi del tutto artificiale, ma l'intervento riparatore dell'uomo in questo senso, non si vede affatto. è infatti un posto straordinario, dove si alternano prati dove pasturano le oche a aree fangose per la sosta dei limicoli che si continuano senza soluzione di continuità con gli ambienti umidi soggetti alla marea delle "bareme" e della "velme".
Nel cosiddetto "Ripristino", tutta l'area umida che era stata bonificata e messa a coltura, è stata rinaturalizzata dalla mano sapiente di Perco, ma se non ce l'avesse detto lui in persona, nessuno se ne sarebbe mai accorto.

Ma andiamo per ordine: prima di arrivare alla Cona ci fermiamo sotto la pioggia a sbinocolare sul canale Quarantia, e qui troviamo: Svasso piccolo, un gruppo di circa 25 soggetti, alcuni parzialmente in abito, Tuffetti, decine di Smerghi minori, e 1 femmina di MORETTA CODONA che ha rappresentato un ottimo inizio di giornata!

Ci spostiamo finalmente al coperto, presso il Centro visitatori della Stazione Biologica della Cona, dove troviamo altri partecipanti: Franco Trave da Noale (VE), Lorenzo Cuciniello e compagna da Pordenone, Paolo Grion da Padova e Roberto Garavaglia da Milano.

Al coperto è tutta un'altra cosa e guardando attraverso le ampie finestre della torre, nel Ripristino osserviamo: Combattenti, Pittime reali, Pantana, Piro piro boschereccio, Beccaccini, Cavaliere d'Italia, Corriere piccolo, Totano moro, e CHIURLI maggiori. Dico CHIURLI, perchè che io sappia non esiste altro posto in Italia, dove se ne possono vedere così tanti: nel mese di marzo ne sono stati contati oltre 1600! E poi OCHE selvatiche, pardon, "grigie" come vuole che si dica Perco, analogamente a come viene chiamata all'estero (Graugans, Oie cendree, Greylag Goose). Comunque, anche se le prime sono state reintrodotte nel 1981, se non vi piace "grigie" potete continuare a chiamarle "selvatiche", perchè di fatto lo sono.

La lista si allunga con Cutrettola (cinerocapilla), Pispola (moltissime), Rondini e Ballerina bianca e gialla, Storni e una gran varietà di anatre: Mestoloni, Marzaiole, Alzavole, Fischioni, e Germani reali.

Speriamo che spiova, ma quando ci avventuriamo all'aperto, giù ancora acqua! Ci spostiamo all'osservatorio della Marinetta senz'altro il più famoso dell'intera Cona.
è una torre alta tre piani, perfettamente mimetizzata fino al tetto: sembra una specie di pagoda di canne, un edificio progettato da un vero designer da quanto è bello: il piano terra ha finestra vetrate a mezz'acqua come in un acquario, i piani superiori hanno ampie finestroni (non le solite feritoie da Fort Apache) che danno sull'ambiente delle vasche salate. è bello e soprattutto funzionale: oltre alle specie di anatre citate sopra, abbiamo Moretta, MORETTA GRIGIA (2 mm + 1 f), Moriglione, QUATTROCCHI (1 f), Codoni, Canapiglia, e poi Folaga, Svasso maggiore, Poiana, Falco di palude, Garzetta, Airone cenerino, e sullo sfondo, a mare, stormo di una decina di Cigni reali.

Su una lavagna campeggiava il motto della Riserva: "Alla Cona potete vedere 100 specie in un giorno, 260 in un anno, 293 in un secolo".
Purtroppo non possiamo, a causa della pioggia di stravento camminare sull'argine dell'Isonzo fino alle "bareme" e molti delle specie potenziali (soprattutto limicoli) mancheranno all'appello.

Ritorniamo al Centro Visitatori e pranziamo. Qui Marilena Biancardi sfodera tutte le sue capacità di vivandiera e grazie a una bottiglia di Arneis (vino bianco piemontese) riscalda un po' gli animi (bagnati).

Prendiamo le macchine e andiamo dapprima al "Caneo" e poi in Valle Cavanata. Al Caneo, ancora Chiurli maggiori (stormo di 23), CHIURLO PICCOLO, Cormorano, e sulla strada Albanella reale.
Inseguiamo uno squarcio di azzurro e in Valle Cavanata finalmente troviamo il sole! Tra centinaia di Gabbiani reali mediterranei, Garavaglia ha l'occhio per identificare un Gabbiano reale nordico "argenteus", poi vediamo una decina di Aironi bianchi maggiori, uno Sparviero maschio immaturo e ancora Oche grigie che pasturano tra le pianticelle di grano. Bello spettacolo.

Sembra che il tempo migliori leggermente e partiamo per Lisert, zona industriale che guarda verso la baia di Sistiana. Il posto è obiettivamente brutto, ma ricco di soddisfazioni: 3 Morette tabaccate insolitamente in mare, Fratino, Piovanello pancianera, ancora Fischioni, Svassi maggiori, VOLPOCA, e EDREDONI, almeno 3 mm e 1 f posati sui galleggianti dell'allevamento di mitili. è quasi buio, quando Francesco Di Pietra scorge 2 sagome di Podiceps che paiono 2 Svassi cornuti, ma la luce è quella che è...

Purtroppo a causa della neve che ricopre ancora i monti del Carso, dobbiamo rinunciare all'attesissima uscita notturna, proposta da Enrico "bubo-bubo" Benussi, alla ricerca dell'Allocco degli Urali (sigh!!). Usuifruiremo della competenza di Enrico di sicuro un' altra volta.

La serata si conclude con una cena da "Sardoc", trattoria dalle specialità triestine in compagnia di Fabio Perco e gentilissima consorte. Distribuizione del Bollettino degli osservatori faunistici del FVG, "Fauna", bellissimo numero con tutte foto a colori.

Nonostante il cambiamento di ora legale, l'indomani sveglia alle 7.00 e partenza alle 8.00. Obiettivo: Slovenia, lago di CERKNICA. Prima di parlare del lago, devo presentarvi il nostro tour leader, che con una pazienza degna di un santo ci aveva accompagnato passo passo (anche) per tutta la giornata di sabato. Ebbene, Kajetan Kravos è stato insostituibile, altamente professionale, accompagnandoci per tutta la giornata di domenica nella sua Slovenia, mostrando una competenza e cortesia più uniche che rare. Mitico KK!

Quando si passa il confine, il paesaggio cambia all'improvviso. La Slovenia è selvaggia e bella, il lago di Cerknica stupendo. è un lago carsico, che ha più o meno acqua a seconda della falda sottostante. Nella stagione calda puo' asciugursi completamente perchè l'acqua viene aspirata da inghiottitoi sotterranei. In questa stagione era grande quanto il lago di Iseo, forse anche un po'di più. Le sue sponde sono coperte di boschi quasi vergini, con alberi alti a piena maturazione di varie essenze. Un incanto.

Bellissima giornata di sole, detto soprattutto per che non è venuto. Eravamo in 14.

Prima tappa la località di Rakov Skocjan (Rio del gambero) con un torrente carsico che sparisce in una caverna, un laghetto e prati immersi nel bosco.
Tuffetto, Cincia mora, Cinciallegra, Cincia bigia, Cincia dal ciuffo, Codibugnolo, Cinciarella, Merlo, Tordela, Pettirosso, Picchio rosso magg, Frosone (molti), Fringuello, Ciuffolotto, Picchio muratore, Poiana, Storno, Rampichino sp (alpestre o comune?)...e direte voi: dovevate andare così lontano per vedere questa roba?

E no!! I fuochi d'artificio non tardano ad arrivare. Marilena (sempre lei) che si era allontanata per esplorare il bosco, ritorna con un sorrisetto sulle labbra e ci spara:
-" Sapete che ho visto una civettina attorniata da cince proprio dietro la curva ?"-
-"Marilena! Che significa "una civettina??" interloquisce Francesco. " è ancora là ??"-
- "Penso di sì "-
Dieci persone la seguono come tigri. Arriviamo alla curva e ci avviciniamo con circospezione. "Dov'era ?"
- è lì!! è lì!! - dice qualcuno.
Qualcuno urla - "Una NANAAAAAA!!"-
Una isteria collettiva prende il gruppo. Qualcuno cerca di montare sulle spalle di quello che sta osservando la Civetta nana per avere la stessa visuale tra gli alberi, qualcun'altro strepita:
"Dov'è dov'è ??? Volete puntare un cannocchiale su quel coso, o no ??? - La Civetta se ne sta invece tranquilla a poca distanza da questi pazzi di umani, lisciandosi il piumaggio. Non è allarmata.
Martin, inglese di Cornovaglia, ci chiede: -"Perchè ?! Non l'avevate mai vista ?" - e noi - " No mai, e tu ?" - E con tipica flemma inglese lui risponde -" Diverse volte, la civetta, sì "-
- "Glaucidium passerinum - Pigmy - Nana ?" -
- "PYGMY ?! A PYGMY OWL!!! A Pygmy Owl!!" e per tutta la giornata Martin non si riprenderà più dallo shock...
La Civetta (nana) ha continuato per una buona mezz'ora a farsi osservare a 40x da circa 8 metri, senza dare segni di nervosismo. La vediamo pulirsi le penne dell'ala, della coda, del petto, apparentemente guardarci con i suoi occhi magnetici, e alla fine ce ne siamo andati via noi, non lei...
The show must go on e ci spostiamo di circa 300 m: questo è il posto del Picchio cenerino e Kajetan è pronto a chiamarlo (lo sa imitare alla perfezione). Risultato (anche con l'aiuto di un playback): coppia di PICCHIO CENERINO sulla nostra testa. Osservati per un'altra mezz'ora in tutte le posizioni, con comparsa di Picchio rosso minore. Molto bello. Proviamo anche il Picchio tridattilo senza successo, ma sentiamo poi il Picchio nero.

Ci portiamo verso la pittoresca conca del lago con Astore in volteggio e Biancone.
Sul lago, Quattrocchi (2 ff, 1 m), Marzaiole, Folaghe, Svassi maggiori, Tuffetti, volteggio di coppia di Falchi di palude. Nessuna presenza dell'Aquila di mare, che sarà l'unica specie "promessa" che verrà poi a mancare: colpa del debito iniziale con la fortuna in occasione della Civetta nana. Non si puo' avere tutto in una giornata di birding!

Presso un prato semiallagato, Porciglione e Voltolino assieme, Piro piro culbianco, Airone cenerino, alcuni voli di Mestoloni, e di limicoli non identificati.

Giriamo il lago verso l'abitato di CERKNICA e ci fermiamo presso un prato meno bagnato, dove Roberto Garavaglia pensa bene di farci involare (ovviamente per caso) 2 Beccacce davanti al naso. Airone bianco maggiore, Gheppio, Astore ancora, Corriere piccolo e alcuni Chiurli maggiori. Una camminata faticosa sulle rive fangose del lago non produce niente di nuovo se non 6 Gavine in volo.

Ore 16,15: sono ormai 7 ore di birding strenuo ed estremo e la stanchezza si fa sentire.

Terminiamo con un bottino di 67 specie alla Cona e dintorni e di 63 a CERKNICA, per un totale cumulativo di 101 specie! Per quanto riguarda le lifers personali queste variano da 2 a 7 a seconda delle persone; ma conti in tasca a parte, è stato un weekend molto interessante e proficuo e un ringraziamento collettivo va a tutto lo staff della Riserva naturale della Foce dell'Isonzo, al "genius loci" Fabio Perco, a Enrico Benussi e al nostro distintissimo (= che si distingue tra molti ma anche per la sua eleganza sul campo) tour leader Kajetan Kravos!


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