EBN ITALIA Bird Trips

XII MEETING DI EBN ITALIA
PARCO NATURALE PUEZ-ODLE E PARCO NATURALE FANES-SENES-BRAIES (BZ) - ALTO ADIGE
23-25 MAGGIO 2003
tour leaders: Renato Sascor, Roberto Maistri, Maurizio Azzolini


foto di G. Nuovo


Il luogo dove eravamo era fuori dal mondo e dal tempo. Immaginavo l'urogallo che pasturava tra i mirtilli o che al sole, in una piccola buca sotto un larice, razzolava o si lisciava le penne. Ci mettemmo stesi supini a guardare il cielo dove nessuna nuvola vagava. Passavano contro l'azzurro gli uccelli migratori: fringuelli montani, lucherini, frosoni, tordi.
Mario Rigoni Stern - Il bosco degli urogalli - 1962

testo di Luciano Ruggieri

Per vedere gli urogalli bisogna svegliarsi alle 3 di notte. Il bosco a quell'ora sembra del tutto privo di vita, non un canto, non un movimento. Il ruscellamento dell'acqua attenua solo un po' il senso di vuoto che uno mai si aspetta. A 2000 metri a maggio la temperatura notturna è ancora quella invernale, con alcuni gradi sopra lo zero, l'erba è ancora gialla e qualche chiazza di neve fa capolino tra i cembri. Sascor racconta la favola che neanche Rigoni Stern ha mai saputo raccontare meglio, cioè che mentre l'urogallo canta dalla cima del peccio per alcuni secondi, poi, dopo lo schiocco, è completamente sordo, e se si vuole, si può giocare a "1, 2, 3 stella!" fino a toccare la base dell'albero da cui canta. Noi non ci abbiamo provato, ma il gioco deve avere il suo fascino... Nel bosco è ancora notte, ma in lontananza si vedono i primi albori. Qualche Tordela inizia a cantare e non si capisce se è lontana due metri o venti.

foto di M. Sighele
Nel posto dove cantavano gli urogalli non c'è vita, perchè la foresta è stata tagliata e c'è al loro posto un cimitero di tronchi, così vaghiamo per il bosco sperando nella fortuna dell'incontro inatteso. Un capriolo ci taglia la strada quando il sole è già abbastanza alto, ma l'orologio fa ancora le 7 di mattina.
Poi Roberto Maistri grida "eccololà, uno sulla punta!!" ma è un nanosecondo, l'urogallo vola via controluce e nessuno lo vede. Ci guardiamo in faccia, noi ecoturisti della pianure, chiedendoci come faccia un uccello di 5 kg buoni di peso a volare via quasi fosse uno scricciolino. Sul sentiero Roberto ci mostra le fatte, dei cilindri chiari secchi che sembrano trucioli di legno. Perchè la bestia mangia gli aghi di abete e come faccia a non stomacarsi non è dato sapere. Camminiamo ancora 100 metri più su e dal folto parte una bestia nera che pare uno spettro. Plana a ali piatte tra i tronchi sparendo alla vista come un Astore. Poi ne osserviamo un altro, un bellissimo maschio che compie un'ampia virata in volo facendosi ammirare tutto, poi ne parte un altro e un altro ancora, per un totale di cinque maschi. Nessun verso, nessuno svolazzo inutile per il Gallo cedrone, come faccia a nascondersi e a sopravvivere nei boschi del XXI secolo, non ho capito.

Singolare pensare che i partecipanti al meeting non fossero venuti apposta per lui, per l'urogallo intendo, ma per tutte quelle specie che le montagne dell'Alto Adige ancora serbano in vita come folletti o gnomi dei boschi: la Civetta nana, la capogrosso, il Picchio nero, quello cenerino e il più inafferrabile, il Picchio tridattilo. Per non parlare delle specie montane come il Gallo forcello e la Pernice bianca che sono presenti su tutto l'arco alpino, ma in maniera più localizzata. Alcuni tra i 25 partecipanti avevano fatto molta strada per questi vedere questi gnomi viventi: Giuseppe e Angela Nuovo sono partiti da Bari con la piccolissima Alice, accompagnati da Angelo Nitti (2300 km andata e ritorno), poi c'era la famiglia Iacopi con Ulisse e Serse da Genova, i Perroud da Firenze, Ariel Brunner, Giuliano Gerra e Silvio Sommazzi da Parma, Alberto Artiglia, Luciano Ughetto e Carlotta Pesando da Ivrea, Igor Festari da Tortona, Fausta Lui da Modena, Michele Scaffidi da Imola, Andrea Nicoli, Silvio ed Irina Bassi da Milano, Maurizio Sighele da Verona. Tutti alloggiati all'agriturismo Luch de Vanc a Longiarù, Val Badia, che qui cito per l'ottima sistemazione e gentile accoglienza.

Urogallo a parte, i momenti più palpitanti li abbiamo vissuti con gli gnomi di questi boschi. Immaginate una radura erbosa, con l'erba tappezzata qua e là di fiori bianchi e gialli, una radura in mezzo ad un bosco fitto e quasi impenetrabile che alle ore 5 pomeriggio rifulge in pieno di sole. Se sentite un fiiii fiii fiii fiuuu monotonamente ripetuto da qualche oscuro recesso del bosco a cosa pensate? Eppure lo gnomo più piccolo dei nostri boschi era proprio lì a rispondere al nostro richiamo a voce, salta sulla cima del peccio più alto e inizia a muovere la coda su e giù nervosamente. Tanto nervosamente che anche agli altri piccoli abitanti della foresta la cosa non va giù e iniziano a segnalarne la presenza danazanovi attorno. Cincie more, Fringuelli, Cincie dal ciuffo, Cincie bigie alpestri, sono tutti lì a infastidire la minuscola Civetta nana che poco si cura di loro. Civettina dagli occhi gialli e dallo sguardo severo e direi, quasi cattivo, volendo antropomorfizzare. Comunque uno spettacolo, visto che si avvicina sulla prima fila degli alberi e rimane lì a cantare per mezz'ora. Tra gli umani, scene di deliquio dei sensi.


foto di G. Nuovo

foto di M. Sighele


Ma che dire dell'emozione più difficile a raccontarsi, dell'incontro con l'altro gnomo: la Civetta capogrosso? Qui merita aprire una parentesi per raccontare della nostra terza guida, che zoppa ad un ginocchio, batte per noi le valli alla disperata ricerca di un nido occupato. La cosa di per se sembra banale, ma non so se qualcuno ha idea di cosa significa cercare un buco tra mille alberi... ma Maurizio Azzolini, ci trova un nido di capogrosso. Siamo in una trentina e uno si può chiedere come si faccia a portare trenta persone sotto un nido di Civetta capogrosso. Penetriamo nella pineta piano piano e in religioso silenzio. Un tappeto di erica attutisce i passi, dalla strada sono solo 50 metri, ma è la sacralità del luogo a impressionarci. Fusti di pino come colonne di una cattedrale. Azzolini ci fa segno di quale albero si tratta e quasi fosse la maschera di un cinema ci indica dove prendere posto, a dieci metri dall'albero, tutti rannicchiati gli uni agli altri. Aspetta pazientemente che arrivi anche l'ultimo di noi, ci guarda con un sorrisetto di compatimento e con la punta della sua terza gamba, gratta dolcemente sulla corteccia dell'albero. Non fa tic-toc, neanche pum-pum, basta un solletichino leggero e voilà! Come una molla si affaccia al buco la più dolce civettina che abbia mai visto. Sgrana gli occhi gialli come se fosse nata solo ieri e se avesse da stropicciarsene, forse lo farebbe, perchè sotto il suo albero ci sono trenta esseri umani che ammutoliscono tutti per non farsi sfuggire un ooohhhh di ammirazione. Come per l'apparizione di una star, flash ripetuti di fotografi illuminano la scena. La Civetta capogrosso ci guarda e se ne sta lì, alla porta. La guardiamo, la filmiamo, la fotografiamo, i bambini piangono, ma lei non si muove. Poi dopo 5 minuti di ammirazione, si gira verso l'interno del tronco e sparisce. Azzolini non tradisce emozioni, ma io so che sorrideva goduto.


foto di M. Sighele

foto di F. Perroud


Sorridono anche Sascor e Maistri, ma di noi, questa volta. Della nostra voglia di guardarli tutti questi gnomi dei boschi e di guardarli bene tutti, nessuno escluso. Vogliamo il Picchio cenerino e voilà, una femmina si fa intravedere e poi arriva su un larice al richiamo, vogliamo la Pernice bianca e un maschio riusciamo ad avvicinarlo all'Alpe di Fenes Piccola a meno di 8 metri, vogliamo il Merlo dal collare e la Cincia dal ciuffo, il Picchio nero, il Luì bianco e la Nocciolaia, l'Organetto e il Venturone, il Gallo forcello e l'Aquila reale. Costringiamo i nostri tour leaders ad alzarsi uno alle 3 e uno alle 6 un giorno a turno, perchè in montagna si fa così, e rimaniamo (un pochetto) delusi se gli uccelli non si fanno vedere. Perchè mica è sempre facile. Il Picchio tridattilo fa le bizze, quasi fosse la cantante Madonna ai tempi migliori, perchè si fa vedere solo da chi vuole lui, il Picchio nero al nido non si fa vedere perchè è troppo timido, i Galli cedroni il terzo giorno non vanno pià infastiditi... dimentichiamo che non siamo in un documentario di National Geografic, ma in questa magnifica realtà poco ci manca. In due giorni e mezzo vediamo 66 specie alpine, alcune tipiche delle Alpi orientali e mai viste prima dalla quasi totalità di noi. C'è anche chi non ha visto prima l'Aquila reale, ma in questo caso ci si chiede dove viva. Comunque per non smentire la magia dei luoghi, l'Aquila reale si fa vedere con un serpente tra gli artigli. E' normale?!


foto di M. Sighele

foto di G. Nuovo


Quello che si fa vedere e apprezzare senza titubanze è il Centro Visitatori del Parco di Fanes-Senes-Braies a San Vigilio di Marebbe (tel 0474 506120) che è attrezzato per una visita piacevole in un contesto interattivo. Al posto dei diorami ci sono le tecnologie interattive, i terrari con tritoni alpestri e rane temporarie, una ricostruzione della grotta delle Conturines con i resti dell'Orso delle caverne e molti giochi multimediali per le scolaresche sulla flora, fauna e geomorfologia delle Dolomiti.

Che rimane da dire? Ringraziando tutti per la piacevole compagnia, per le bottiglie di Fragolino, di Recioto di Verona, di Lambrusco amabile, di distillato di pino mugo e di ginepro, tra zuppe di orzo e Spatzle, dico che il XII meeting di EBN Italia sarà difficile da dimenticare... 

Come si chiamava quel posto? Fenes? Saies?? Fraies??? A me basta ricordare il Sas de Putia e mi sento a posto.

LA CHECK LIST

  1. Germano reale Anas platyrhynchos Mallard
  2. Poiana Buteo buteo Common Buzzard
  3. Aquila reale Aquila chrysaetos Golden Eagle
  4. Gheppio Falco tinnunculus Kestrel
  5. Pernice bianca Lagopus mutus Ptarmigan
  6. Fagiano di monte Tetrao tetrix Black Grouse
  7. Gallo cedrone Tetrao urogallus Capercaillie
  8. Cuculo Cuculus canorus Cuckoo
  9. Civetta nana Glaucidium passerinum Pigmy Owl
  10. Civetta capogrosso Aegolius funereus Tengmalm's Owl
  11. Rondone Apus apus Common Swift
  12. Rondone maggiore Apus melba Alpine Swift
  13. Picchio cenerino Picus canus Grey-headed Woodpecker
  14. Picchio verde Picus viridis Green Woodpecker
  15. Picchio nero Dryocopus martius Black Woodpecker
  16. Picchio rosso maggiore Dendrocopos major Great Spotted Woodpecker
  17. Picchio tridattilo Picoides tridactylus Three-toed Woodpecker
  18. Allodola Alauda arvensis Skylark
  19. Rondine montana Ptyonoprogne rupestris Crag Martin
  20. Rondine Hirundo rustica Swallow
  21. Balestruccio Delichon urbica House Martin
  22. Prispolone Anthus trivialis Tree Pipit
  23. Spioncello Anthus spinoletta Water Pipit
  24. Ballerina gialla Motacilla cinerea Grey Wagtail
  25. Ballerina bianca Motacilla alba alba White Wagtail
  26. Merlo acquaiolo Cinclus cinclus Dipper
  27. Scricciolo Troglodytes troglodytes Wren
  28. Passera scopaiola Prunella modularis Dunnock
  29. Pettirosso Erithacus rubecula Robin
  30. Usignolo Luscinia megarhynchos Nightingale
  31. Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros Black Redstart
  32. Stiaccino Saxicola rubetra Whinchat
  33. Culbianco Oenanthe oenanthe Northern Wheatear
  34. Merlo dal collare Turdus torquatus Ring Ouzel
  35. Merlo Turdus merula Blackbird
  36. Cesena Turdus pilaris Fieldfare
  37. Tordo bottaccio Turdus philomelos Song Thrush
  38. Tordela Turdus viscivorus Mistle Thrush
  39. Bigiarella Sylvia curruca Lesser Whitethroat
  40. Capinera Sylvia atricapilla Blackcap
  41. Luì bianco Phylloscopus bonelli Western Bonelli's Warbler
  42. Luì piccolo Phylloscopus collybita Chiffchaff
  43. Regolo Regulus regulus Goldcrest
  44. Pigliamosche Muscicapa striata Spotted Flycatcher
  45. Codibugnolo Aegithalos caudatus Long-tailed Tit
  46. Cincia bigia alpestre Parus montanus Willow Tit
  47. Cincia dal ciuffo Parus cristatus Crested Tit
  48. Cincia mora Parus ater Coal Tit
  49. Cinciallegra Parus major Great Tit
  50. Picchio muratore Sitta europaea Nuthatch
  51. Rampichino alpestre Certhia familiaris Treecreeper
  52. Averla piccola Lanius collurio Red-backed Shrike
  53. Ghiandaia Garrulus glandarius Jay
  54. Gazza Pica pica Magpie
  55. Nocciolaia Nucifraga caryocatactes Nutcracker
  56. Gracchio alpino Pyrrhocorax graculus Alpine Chough
  57. Cornacchia nera Corvus corone corone Carrion Crow
  58. Corvo imperiale Corvus corax Raven
  59. Storno Sturnus vulgaris Starling
  60. Passera d'Italia Passer domesticus italiae Italian Sparrow
  61. Fringuello Fringilla coelebs Chaffinch
  62. Verzellino Serinus serinus Serin
  63. Venturone Serinus citrinella Citril Finch
  64. Cardellino Carduelis carduelis Goldfinch
  65. Lucherino Carduelis spinus Siskin
  66. Fanello Carduelis cannabina Linnet
  67. Organetto Carduelis cabaret Lesser Redpoll
  68. Crociere Loxia curvirostra Common Crossbill
  69. Ciuffolotto Pyrrhula pyrrhula Bullfinch
  70. Zigolo giallo Emberiza citrinella Yellowhammer

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