EBN ITALIA Bird Trips

X MEETING DI EBN ITALIA
CHIOGGIA E DELTA DEL PO 13-15 SETTEMBRE 2002
tour leader: Menotti Passarella

testo di Luciano Ruggieri

"Chioggia e i suoi gabbiani" direbbe il tour leader del X meeting di EBNItalia.
"I rapaci passano, i gabbiani restano" potrebbe essere un’altra chiosa che sintetizza bene la filosofia del nostro organizzatore, perchè questo era stato promesso e questo è stato.
"Chioggia, capitale del gabbiano" declama la stampa locale.
"Chioggia: non solo pesce e radicchio" è un altro titolo che aggiunge: — "Chioggia ha anche un’altra specialità, conosciuta però da pochi, i gabbiani".
Di gabbiani a Chioggia ne abbiamo visti, infatti, molti, soprattutto grandi numeri e certo un’immagine che ricordermo bene sarà senz’altro il numero impressionante di Gabbiani corallini, che a volte superavano i Gabbiani comuni, scena che per un lagunare è forse solita, ma non per molti dei birders che sono arrivati a Chioggia dal resto d’Italia.


Partenza da Chioggia - foto di M. Sighele

Iniziamo subito dai partecipanti.
Sul Ponte dell’Unione, che collega Chioggia a Sottomarina, davanti all’imbarcadero della Polesine Navigazione c’erano più di 60 Ebnnini che in ordine alfabetico suonavano così: Piero Alberti (VA), Mattia Altieri (BZ), Matteo Barattieri (MI), Enrico Bassi (BG), Silvio Bassi & Irina (MI), Laura Bonanno (PT), Rossella Casari & Tonino De Cristan (MO), Stefano Castelli (VE), Remo Ciuffardi (MI), Gianni Conca & Bruna (PV), Leonardo Cocchi (MO), Silvio Dovichi & Simonetta (LU), Stefano Fantini & Daniela (FO), Igor Festari (AL), Mauro Giorgini (GE), Laura Gramolelli (RO), Fausta Lui (MO), Giorgio Mangili (Canton Ticino), Bruno Moretti (RO), Alberto e Angelo Nava (MI), Andrea, Liana e Ele Nicoli (MI), Angelo Nitti (BA), Rosario Notaro (GE), Giuseppe & Angela Nuovo (BA), Fabio Piccolo (VE), Stefano Pirola (BS), Giuliana Pirotta (MI), Agostino Prendin (PD), Luca Ravizza (LO), Cristina Regazzo (RO), Bassano Riboni (LO), Michele Scaffidi (BO), Giacomo Sgorlon (VE), Maurizio Sighele (VR), Marco Siliprandi (MI), Mauro Silveri (GE), Giuseppe Speranza (TN), Luca Surian (PD), Andrea Tarozzi (BO), Luciano Ughetto (TO), Enzio Vigo (PV), e dodici persone del Centro Educazione Ambientale (CEA) di Chioggia capitanate da Davide Scarpa.

La famiglia Nicoli, che si è gentilmente prestata a compiere l’onoroso compito di gestire la segreteria del meeting, distribuiva coupon di viaggio degni di un tour operator, con il logo dell’associazione e le operazioni di imbarco avvenivano nel migliore dei modi: i birders si intruppavano in fila indiana e ordinatamente salivano sulla motonave — a dire il vero, la più bella che abbiamo mai noleggiato per un trip -, gli amici del CEA di Chioggia caricavano i sacchi di "chum"come se si trattasse di una spedizione nell’Artico, insomma tutto dava l’impressione di una macchina organizzativa professionale. C’era anche il tour leader che sovrastava la tolda gridando come Capitan Achab di issare tutte le vele (che non c’erano) alla ricerca del Grande Gabbiano Bianco!
Usciamo dal porto canale di Chioggia trascinandoci dietro un centinaio di gabbiani, attirati dal pesce e dalle frattaglie (=chum) che distribuivamo a poppa per assomigliare il più possibile ad un peschereccio battente bandiera panamense. Oltre ai Gabbiani reali di diverse età e ai Gabbiano comuni, alcuni corallini, inanellati.
Menotti che dirigeva le operazioni sul cassero urlava: "gabbiano corallino con anello rosso, croato!" - "gabbiano corallino con anello blu, ungherese" e pareva che li conoscesse tutti così bene che mancava poco a dargli un nome proprio....
In mare, l’onda lunga iniziava a dare dei problemi di stabilità a tutti, addirittura il rollio era tale che sul ponte si muovevano le panche di qua e di là, e gli unici imperturbabili e compostamente seduti al loro posto erano i "figli del Levante", cioè i pugliesi, Angela, Beppe e Angelo Nitti che parevano avvezzi a burrasche peggiori.
Qualche Beccapesci si fa vedere, timido timido intorno alla motonave, forse incuriosito dal via vai dei gabbiani dietro di noi, gabbiani che si contendevano sempre litigando, il pane e le frattaglie. Le onde aumentano, qualcuno si aspetta di vedere gli stercorari, ma oltre alle specie citate, da aggiungere alla lista c’è solo un immaturo di Gavina, così decidiamo prima che tutti siano riversi per il mal di mare, di rientrare in laguna.

Nelle acque tranquille della laguna, sotto un cielo azzurro e sole caldo, la motonave assume l’aspetto più di una nave da turismo per una piacevole crociera, che di una nave di attenti osservatori in attesa della rarità - ma che dico? - dell’uccello meno comune. Qualcuno si addormenta, qualcuno inizia a chiacchierare.


Gabbiani in laguna a Chioggia - foto di M. Sighele


Improvvisamente l’interesse generale viene rinfocolato dalle clamorose osservazioni di ben due Piovanelli pancianera sul limo di una barena, di qualche Fratino disperso qua e là, da un Piro piro piccolo infrattato nel ventre rugginoso di una carretta dei mari mezzo sommersa, e da un Mignattino, uno, quasi davanti a Chioggia. Sembra che questo sia accaduto perchè a bordo c’erano i famosi fratelli Nava, che solo a Pian di Spagna sono perseguitati dalla buona sorte....

Chiudiamo il coastal trip con.... lo dico, cioè lo scrivo? Quindici specie!
Però, mica si può pretendere, ok? Centinaia di uccelli, di quindici specie differenti. Non basta?
Dobbiamo sfatare questo mito degli EBNnini in perenne ricerca, come i cavalieri del Santo Graal, della rarità e non sto scherzando, ma sto ironizzando.

Dissolvenza.

Ore 21.00
A sud della Piazzetta Granaio si trova la ex Chiesa di S. Nicolò, edificio del 1322 ad un piano, costruito, probabilmente sulle fondamenta di un altro risalente al 1211, su un portico a pilastri di pietra d`Istria e rimaneggiato nel 1864, che conserva, entro un tabernacolo gotico, una Madonna col bambino in cartapesta dipinta opera di Jacopo Sansovino. E cosa c’entra?
La chiesa di San Nicolò è adibita ad Auditorium, bellissimo, una trecentesca navata unica, asettica, con volte a crociera, un’altra piacevole sorpresa di questo meeting. Dobbiamo ringraziare l’Amministrazione Comunale di Chioggia-Sottomarina per averci gentilmente offerto questa sede, veramente degna di un congresso internazionale.
Il programma:
saluto ai partecipanti da parte dell’Assessore alla Cultura Lusciano
Davide Scarpa: "Il Centro di Educazione Ambientale di Chioggia e il birdwatching"
Luciano Ruggieri "EBNItalia: nuova associazione di birdwatchers in Italia"
Menotti Passarella "Hotspots per il birdwatching in Italia: Chioggia e i suoi gabbiani"

Quelli che erano stati a Cesenatico, già temevano il peggio, cioè che la serata divenisse troppo seriosa e noiosa, in realtà, il nostro assessore non era affatto il tipo del politico navigato che parla in politichese e dopo aver chiaramente e brevemente illustrato perchè il Comune avesse sponsorizzato una conferenza sui gabbiani, è rimasto a godersi lo spettacolo fino alla fine, apparentemente senza annoiarsi neanche durante il mio intervento.
In occasione di questo meeting, infatti, EBNItalia festeggiava i suoi primi 217 soci e il suo primo anno di vita.
Da questo punto di vista, ho detto a tutti che mi ritrovavo in imbarazzo a commemorare questa svolta nell’attività di quello che per me e Maudoc è iniziato come una semplice passione, slegata da quello che possono essere gli oneri di una associazione. Quando nell’autunno del 1996 smanettavo nel girare la posta di EBN a mano ai pochi iscritti italiani, nessuno poteva immaginarsi che dopo 5 anni raggiungessimo i 600 iscritti e l’anno successivo oltre 200 soci.
E’ quindi chiaro che essere associazione, significa dimostrare di avere come gruppo, delle qualità in più rispetto ad una semplice mailing list, qualità che possono essere quelle organizzative (2 meeting all’anno), editoriali (Quaderni di birdwatching) e forse del riconoscersi tutti in una precisa identità.
Identità di birdwatchers che è cresciuta progressivamente, con molte difficoltà, e che nelle nostre intenzioni, dovrebbe accrescersi maggiormente costituendoci come associazione.
Che poi il mio intervento sia stato definito di stile "Zelig", mi ha fatto molto piacere, visto che un pizzico di autoironia nelle cose fatte per gioco, non guasta mai.

Passiamo a Menotti, anzi al prof. Passarella.
Il suo excursus sui Laridi è stato pratico e didattico al tempo stesso, incisivo e scientificamente corretto al punto giusto, insomma, se gli alunni hanno preso spontaneamente addirittura degli appunti, significa che la "lezione" è stata gradita.
Molte delle immagini proiettate con l’ausilio del computer, erano comprese tra quelle che Menotti ci commenta settimanalmente in lista, però sentire la sua voce emergere dal buio della sala, risultava sostanzialmente diverso che leggere un’asettica mail. So per certo che qualcuno si sognerà il gabbiano predatore — immagine raccapricciante — nei suoi sogni birduocceschi, e che guardi i gabbiani nordici con più attenzione di un tempo, soprattutto nel riconoscerli differenti dal nostro Gabbiano reale mediterraneo (se qualcuno osa ancora chiamarlo "zampegialle", Menotti lo ammazza...)

14 settembre

Il traghetto che da Chioggia va a Cà Roman parte ogni mattina dalla piazzetta Vigo alle 9.10.
Sabato 14 settembre il traghetto era stracolmo, stracolmo dei primi turisti che si volevano godere la giornata di sole con un certo anticipo sulla massa, ma anche stracolmo di birders: non so se sia cosa normale per i chioggiotti vedere tutti questi cannocchiali, ma qualcuno si sarà sentito più comodo, più a suo agio e sollevato, quando ha potuto costatare che dal pontile di Cà Roman, i 47 birders — 2 (leggi meno due) si dirigevano dritti dritti verso l’ingresso della colonia marina!
I due assenti ingiustificati di nome facevano, non casualmente, Silvio & Silvio, avevano perso il battello delle 9 ed avevano preferito rimanere a Chioggia a pescare i cefali in laguna: ma il lettore attento scoprirà che i due ricompariranno improvvisamente al termine della gara con un bel gruzzolo di specie (viste dove non si sa).

Comunque sia, torniamo all’ex colonia marina di Cà Roman.
Questa ha ancora il fascino di Alcatraz, un po’ decadente, un po’ con l’atmosfera da dopolavoro ferroviario, ma certo molto suggestiva, con questi lunghi stanzoni un po’ asilo, un po’ colonia balneare sul Mar Nero.
Visto che i birders sono peggio dei bambini dell’asilo, per stabilire le "teste di zigolo" e procedere all’appaiamento con una "teste di serie" gli organizzatori avrebbero volentieri usato lavagna e gessetto e nominato un capoclasse ma in mancanza di tutto questo, il retro di un poster è servito lo stesso a dividere sommariamente in due gruppi i partecipanti prima dell’estrazione. Capoclasse Maurizio Sighele.
E’ singolare come nessuno voglia fare la testa di serie, tra i birdwatchers italiani, ma forse è da intendersi come un pudore virginale, che dite?
Gli accoppiamenti estratti dalla manina senza peccato di Ele: Artiglia-Riboni-Notaro; Pirrotta-Lui; DeCristan-Silveri; Nitti-Casari; Nuovo-Pirola; Alberti- E. Bassi; Festari-Ravizza; Conca-Surian; Barattieri-Siliprandi; Nicoli-Ughetto; Ruggieri-Prendin; Cocchi-Scaffidi; Piccolo-Bonanno-Moretti; Sighele-Tarozzi; Mangili-Speranza; Giorgini-Castelli; Vigo-Gramolelli.

Partenza ore 10.00. Termine gara ore 13.00. Area di gara: l’Oasi LIPU di Cà Roman, 41 ettari.


Verso Ca' Roman - foto di G. Nuovo

Cà Roman.
Qualcuno diceva "Guarda come è piccola", "Uhhh ci ritroveremo tutti a guardare nello stesso posto", "Bahh vedrai, non ci sarà niente..." invece la gara è risultata subito molto impegnativa e competitiva. Innanzitutto perchè Cà Roman, pur essendo piccola, è un microcosmo di ambienti diversi: la spiaggia, la duna, la macchia retrodunale, la pineta, il fossato d’acqua salmastra, la laguna, gli edifici della colonia, la diga.
Ambienti stupendi, ma se fosse interdetto l’accesso ai bagnanti sarebbe meglio.... visto che Fratino e Fraticello, che sono i simboli dell’oasi, pare che non vi nidifichino più.
Gara selettiva in quanto il 76% dell’avifauna presente era costituita da (piccoli) passeriformi che dovevano essere scovati con il lanternino in ciascun (micro) ambiente!
Comunque, prima di rivelare i vincitori, segnalo che le specie totali accreditate sono state 73, che è un risultato eccezionale considerando il periodo limitato di tempo (3 ore) e l’ora tarda di inizio (le 10.00). Tra queste, la Cincia bigia, che è stata segnalata da due squadre, è una presenza insolita per il litorale veneto (cfr ad esempio: Stival E: Atlante degli uccelli svernanti in provincia di Venezia, 1996), un po’ meno lo è il Crociere, mentre sono state escluse dalla CL le specie incerte, osservate o sentite da solo un team.

Check List ufficiale della Gara di BW a Cà Roman 14 settembre 2002:
1) Svasso maggiore, Cormorano, Garzetta, Airone cenerino,
5) Germano reale
6) Falco pecchiaiolo Poiana Gheppio
9) Gallinella d’acqua
10) Fratino, Piovanello tridattilo, Piovanello pancianera, Pantana, P p piccolo, Pp boschereccio
16) Gabbiano corallino Gabbiano comune Gabbiano reale med. Gavina Beccapesci
21) Piccione Colombaccio Tortora dal collare Tortora
25) Martin pescatore
26) Gruccione
27) Picchio rosso maggiore
28) Allodola
29) Topino Rondine Balestruccio
32) Anthus sp.
33) Scricciolo
34) Pettirosso Usignolo Codirosso Codirosso spazzacamino
38) Stiaccino Culbianco Merlo Tordo bottaccio
42) Usignolo di fiume Beccamoschino Cannaiola verdognola Canapino
46) Occhiocotto Bigiarella Sterpazzola Beccafico Capinera
51) Luì verde Luì grosso Luì piccolo
54) Pigliamosche Balia nera
56) Codibugnolo Cincia mora Cincia bigia Cinciarella Cinciallegra
61) Lanius sp.
62) Ghiandaia Gazza Cornacchia grigia
65) Storno
66) Passera d’Italia
67) Fringuello Verdone Cardellino Lucherino Crociere
72) Zigolo nero, 73) Migliarino di palude


Premiazione della gara di Ca' Roman al Centro Airone - foto di G. Conca

Gara tiratissima, basti pensare che la media delle specie rilevate da ogni squadra è stata di 27,3 e che per arrivare secondi bastava totalizzarne 32.
E chi mai avrà vinto?
Il team vincitore a voi lo riveliamo subito, in realtà la proclamazione è stata per tutti durante la cena sociale presso il Centro Airone: con 41 specie hanno vinto la gara Igor Festari (Tortona, AL) e Luca Ravizza (Tavazzano, LO) che hanno superato di diverse lunghezze i secondi, due squadre eccezionalmente ex-aequo, Giorgio Mangili dal Canton Ticino & Giuseppe Speranza (Sopramonte, TN) a pari merito con Enzio Vigo (Certosa, PV) & Laura Gramolelli (Porto Viro, RO).
Mentre i primi si aggiudicano due copie del video Birds of Macaronesian Islands di Cursorius (valore 34 euro), i secondi vincono una copia ciascuno della Collins Bird Guide e di Macmillan’s Bird Identification.
Silvio & Silvio pur iniziando con un’ora di ritardo hanno totalizzato 27 specie esclusi due cefali, un totano e un tordo variegato.
Tordo.

Flashback.

La parola "tordo" vi ricorda niente? Aggiungiamo un aggetttivo: "dorato". Tordo dorato. Ancora niente? Vi aiuto io.

Date: Tue, 1 Jan 2002 From: "Bruno Moretti" <brunmore@tin.it>
Subject: Re: Identificata la "cosa" di Porto Levante

>Noto con grande piacere che con il freddo si intensificano le uscite sul Delta del Po.
>Il Turdide di cui Menotti aveva ben compreso la famiglia di appartenenza si
>è alla fine rivelato essere il Tordo dorato, (Zoothera dauma). Ecco la
>postura quasi verticale che assumeva negli spostamenti, tutto ricoperto di
>disegni bruni dalla testa alla coda oltre che sul davanti, ed ecco le
>sottoali biache e nere nei brevi voli che lo riportavano nella macchia ad
>ogni segnale di pericolo. Abituato alle presenze di migliaia di anatre,
>aironi, limicoli, ed altri animali di valle chi mai si aspettava una "cosa"
>insolita nel parco del Centro Airone.


Il Bruno Moretti che ci ha fatto gli onori di casa al Centro Airone a Porto Levante è l’EBNnino che durante le vacanze di Natale del 2001 ha avuto l’avventura di trovarsi un Tordo dorato nel giardino di casa sua, tordo che è poi scomparso durante i botti di San Silvestro.
Gli ho spiegato che per il tordo avremmo riempito il Centro di twitchers, Centro che è molto carino, sembra un cascina ristrutturata anche se è tutto nuovo ed è una base logisticamente interessante per l’esplorazione del Delta e per il noleggio di houseboat. Alla prossima rarità Moretti ha promesso che ci avverte, l’importante è che non sia durante le vacanze di Natale, perchè ha tutto pieno di turisti stranieri. Bassa stagione, ok?
Dal Centro raccogliamo tutta la truppa motorizzata, una cinquantina di persone che all’alba delle 16,40 sono partite per le Valli.
Aironi bianchi maggiori ovunque, più comuni dei cenerini, Fischioni, Canapiglie, Falco pescatore, Falchi di palude tra La Bagliona e Valle San Leonardo, Pellegrino a caccia di Pavoncelle, e a Cà Pisani, roost di una sessantina di Marangoni minori, veramente dei pigmei e anche molto buffi nei loro movimenti pinguineschi. Molto graditi da tutti, per quanto mi riguarda è la seconda osservazione italiana, visto che a Torre Mandriole, durante il meeting del 2000, mi ero dovuto "assentare" a recuperare a Cesenatico, il lunch per tutti.
Mentre il gruppo di Passarella raggiungeva Boccasette, altri si spingono fino a Cà Venier, dove l’acqua era tuttavia molto alta per i limicoli. Vediamo voli di Sterne maggiori, Lodolaio, Sgarza ciuffetto, e tra le cose che meno ti aspetti, uno splendido Parrocchetto dal collare che dopo un lungo volo si è anche posato in bella vista su un albero ad alcune decine di metri da noi.
Nelle vasche dello zuccherificio Eridania i Tuffetti sono ancora in piena attività riproduttiva, con almeno tre coppie con pulli nati da una settimana e un isolato Moriglione. A Boccasette invece l’altro gruppo vede i labbi, piccolo antipasto del giorno dopo.
Il tour si è concluso alle 19,30 avendo esplorato una minima parte delle Valli Sud del Delta tra la Foce del Po di Levante e il Po di Venezia.
Posti molto belli, sicuramente ci torneremo, magari dormendo a Porto Levante.

Nuova dissolvenza.

Questa delle "dissolvenze" è una cosa che mi è rimasta dal Centro Airone di Moretti (oltre al tordo ovviamente).
Infatti, come dimenticare la proiezione a dissolvenze incrociate che ha dato il via alla cena sociale del X meeting di EBNItalia? Lo schermo si è aperto dietro ad un planisfero di 50 metri quadrati stile 007, fatto scorrere a mano da Monny Penny, cioè...volevo dire Cristina Regazzo, e ha dato l’inizio alla cena "I sapori del Delta".
Menu: Sardele i saor e baccalà mantecato; zuppa del valligiano con crostoni (nota per il montanaro: si tratta di zuppa di pesce), seppioline in umido con polenta in crema e piselli (nota per il montanaro: la polenta è senza formaggio), dessert polesano.
Ma l’importanza della cena era in qualche modo relativa.
Infatti, la cena serviva per riunire tutti intorno ad un tavolo, per festeggiare i momenti più importanti trascorsi a far birdwatching nel corso del 2002.
Il 14 notte, intorno alle 23,00, abbiamo festeggiato con tanto di gentile valletta, il record italiano della 24 ore, stabilito il 12 maggio di ques’anno dal team dei Frullini Furlani.
Infatti, dopo 6 anni, qualche polemica e molti strafalcioni in italiano abbiamo incontrato il mitico Paul Tout (pronuncia TAUT), assieme a Luigino Felcher e Tarcisio Zorzenon. Paul parla in maniera forbita l’italiano e devo dire che dal 1996 — lui era uno dei primissimi iscritti, ancor prima di me — il suo italiano scritto può raggiungere ora, forse anche grazie alla lista, la sufficienza.

Premiazione della 24 ORE - foto di G. Conca

Per questi tre recordmen, che hanno iniziato la loro 24 ore alle ore 03,00 per finirla alle 22,30, esplorando il Friuli-Venezia Giulia in un lungo e in largo e collezionando specie che spaziano dalla Pernice bianca alla Ghiandaia marina, dal Gufo reale - allettato da scarti di macelleria a venire al posatoio - al Re di quaglie, da Picchio nero al Succiacapre... un premio di 151 specie, che costituiscono un record nazionale di prestigio, certo ancora lontano dai numeri degli altri paesi europei, ma degno di nota e si auspica, migliorabile.
I Frullini Furlani hanno ricevuto tra gli applausi, una targa commemorativa e le bottiglie di Dolcetto Manfredi che è stato sponsor della gara. Secondi classificati, con 135 specie, i Pivieri dotati (Igor Festari, Gianni Conca, Enzio Vigo) anch’essi omaggiati dalla Manfredi e al terzo posto, con 127 specie, gli "Osei scampai" (Fabio Piccolo, Giulio Piras e Aldo Tonelli), purtroppo non tutti presenti alla serata.
Piccola curiosità: mentre premiavamo i vincitori, una delle ragazze che ci servivano a tavola mi fa:
"Ma come fate a essere sicuri che gli uccelli che hanno visto non se li sono inventati?"
Ecco, questa di avere fiducia nelle osservazioni degli altri è una delle cose che più stupiscono i non-EBNnini: come se in una competizione "sportiva" la prima cosa da fare sia quella di "trassare", imbrogliare o peggio, quella di dover essere esaminati.
E’ un bello spirito, no?

Finiamo la premiazione tardissimo, vorremmo parlare di tante cose, compresa la proposta di Di Carlo di cambiare il punteggio del Birding Contest, ma all’unanimità dei presenti, la discussione della questione è momentaneamente rimandata e si è passato, quasi per un dessert psicologico alla proiezione di alcune diapositive di specie difficili: la sterna "beccoarancione" di Nitti, il mignattino dorsoplumbeo di Molfetta dello stesso autore — così veniamo a scoprire che Angelo li fotografa sempre sugli stessi scoglietti, gli stessi del Gabbiano del Caspio, tanto per intederci — un Pagliarolo fotografato in Alto Adige e alle splendide fotografie di Mauro Sanna di Uccelli delle tempeste , una specie che non vede nessuno, visto che su 40 presenti, solo due persone, avevano l’UdT nella loro life list. Brevissima visita di Giovanni Are, mentre il gruppo si consolida con l’arrivo di Maurizio Azzolini e del "juvenile" Karol Tabarelli.

15 settembre

La sveglia è prestissimo, soprattutto per la maggioranza del gruppo che alloggia alla bell’e meglio all’Hotel San Felice di Sottomarina, perchè alle 9.00 bisogna trovarsi a Gorino per prendere il traghetto che porta al faro.
Si aggiunge qualche amico, come Guglielmo Dell’Oro mentre Verza perde il treno, e quando si sbarca al faro di Gorino — è un meeting di sbarchi questo —, il gruppo conta 42 persone.
Lungo il tragitto notiamo che tutto l’argine destro è presidiato da appostamenti di cacciatori che fanno la posta alle anatre. L’impressione è bruttissima, sembra di entrare in una zona militarizzata. Voli di Germani e Alzavole terrorizzati.
Appena arrivati siamo sorvolati da un Labbo immaturo II inverno, che si è fatto osservare a lungo in soaring sopra le nostre teste.
Sulla spiaggia, che pareva triplicata in larghezza rispetto al meeting di Cesenatico, roost misto di gabbiani e sterne. Uno dei gabbiani questi mostrava alcune caratteristiche di un Gabbiano del Caspio, ma non si raggiunge la certezza assoluta. "L’uomo dei gabbiani", MP, dice no.
Tra le sterne, a Beccapesci e Sterne comuni, si aggiungeranno ancora Sterne maggiori in volo sulla laguna.
Ma l’osservazione più romantica è venuta dal simbolo della nostra associazione, che si è presentato numeroso in carne e piume, all’appuntamento. Non so quanti fossero esattamente, ma sulla battigia c’erano una trentina di Piovanelli tridattili, un gruppo di consistenza mai vista in Italia (almeno da me), paragonabile a quelli che pattugliano le spiagge nordamericane. Confidentissimi, si sono lasciati ammirare da pochi metri. Il Vicepresidente si è anche fatto immortalare "immerso" tra i piovanelli....tra gli altri limicoli, Gambecchi, Fratino e Corrieri piccoli.
E’ così piacevole la passeggiata sulla spiaggia che ci siamo dimenticati di osservare l’orizzonte a mare, anche perchè il Labbo di prima si è fatto rivedere ancora una volta, sempre sulla verticale della spiaggia. Qualcuno pare abbia notato un secondo individuo.
Il sole era caldo, tanto da dedicare la passeggiata di ritorno alla ricerca di silvidi, tra le tamerici. Vediamo Canapino, Luì grosso e piccolo. Si sente ripetutamente l’Usignolo di fiume e il Martin pescatore.

Il tempo è tiranno: quando ritorniamo al faro c’è stato giusto il tempo per il rituale della check list che raggiunge, considerando l’intero meeting, le 122 specie.
Stanchi, un po’ cotti dal sole e dalla sveglia all’alba dopo le libagioni della sera prima, il tragitto di ritorno trascorre senza sussulti.
Ma prima di accommiatarsi, nello stesso punto di 2 anni fa, grande brindisi finale. Azzolini, non si sa come, riesce a far comparire due bottiglie di vinello rosso spumeggiante —un Lambrusco amabile di Sorbara per la precisione- che viene distribuito agli equipaggi in partenza, al volo come ad un rifornimento della 24 ore di Le Mans.

E’ un arrivederci!



Vicini ai Piovanelli tridattili, logo di EBN Italia - foto di M. Sighele



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