South Africa
4 — 17 novembre 2002
di Francesco & Brian Perroud

I tours "The Best" sono tours, proposti da Birdquest (tour operator inglese), più brevi (e meno costosi!) dei tours classici, ma che comunque portano a visitare i posti più significativi (ornitologicamente parlando) della regione. Qualcuno potrà rimanere scandalizzato dal fatto che qui (ma anche nel Tour classico) viene escluso quello che forse é il parco più famoso del Sudafrica: il Parco Kruger. Solo che a livello di specie caratteristiche del S.A. (endemici e restricted range) sono sicuramente più interessanti le zone più meridionali (Provincia del Capo, Drakensberg etc.).

Partiamo da Roma. Prima tappa Londra dove incontriamo Nigel Redman e il resto del gruppo. I partecipanti sono Inglesi, Scozzesi e Americani (notare che da un mio breve sondaggio risultano tutti, Americani inclusi, fortemente contrari alla guerra in Irak e a Bush che la sta preparando in quei giorni mandando un ultimatum dopo l’altro!).
Volo notturno Londra — Città del Capo dove arriviamo la mattina del giorno 5/11 e troviamo ad aspettarci la guida locale Athol Marchant. Nonostante siamo stanchissimi, abbiamo solo mezz’ora per rinfrescarci in Albergo e poi... via! Si parte!

Cape Town é città ventosa, il che ci fa dubitare sulla possibilità di fare il Pelagic Trip il giorno dopo. Ci dirigiamo a Sud verso Cape Point Nature Reserve, caratterizzato da vegetazione endemica, in cui risaltano i bei fiori gialli delle Protee. Poco dopo l’entrata nel parco incontriamo un Bontebok (antilope endemica del Sudafrica) e in seguito riusciamo a vedere tutte le specialità dell’area tranne il Verzellino del Capo (Cape Siskin). Nonostante il vento, uccelli di macchia come lo strano Codacuta delle Erbe (African Grassbird), la Prinia del Karoo (Spotted Prinia), il Beccamoschino Coronacastana (Grey backed Cisticola), la bellissima Averla Bokmakiri (Bokmakierie) e il Bulbul del Capo (Cape Bulbul) si mostrano molto bene.
I fiori di Protea attirano numerosi uccelli nettarivori come la localizzata Nettarinia Pettoarancio (Orange breasted Sunbird), la Nettarinia dal Doppio Collare Piccola (Lesser Double Collared Sunbird), la stupenda Nettarinia Malachite (Malachite Sunbird) e la Star del giorno, quello che é un po’ il simbolo della zona del Capo, il Mangianettare del Capo (Cape Sugarbird), facente parte di una famiglia endemica dell’Africa Meridionale.
Pranziamo al Ristorante, situato sulla scenica punta del Capo di Buona Speranza, e frequentato da Zigoli del Capo (Cape Bunting), confidentissimi Storni Alirosse (Red winged Starling) e irriverenti Babbuini del Capo che fanno il riposino postprandiale sui tetti delle macchine parcheggiate.
Nel tardo pomeriggio visitiamo la costa a Kommetjie, dove osserviamo il Corriere Marginato (White fronted Plover), la Beccaccia di Mare Africana (African Black Oystercatcher), tre specie di Cormorano: Coronato, Di Ripa e del Capo (Crowned, Bank & Cape Cormorant) e numerose Sterne a riposo (Comuni, Beccapesci e Beccapesci di Berg).

Il secondo giorno il vento é ancora più forte, il che ci costringe a postporre il Pelagic Trip. Ci dirigiamo quindi ad Est verso Sir Lowry’s Pass (450 m), dove, nonostante il gran vento, riusciamo a vedere bene (con il canocchiale) il nostro Target, il Saltarocce del Capo (Cape Rockjumper); fra gli altri, ci gustiamo il Codirossone del Capo (Cape Rock Trush), il Pigliamosche Fiscale (Fiscal Flycatcher), che sembra un’averla più che un pigliamosche, e tre individui (visti benissimo) di quel Verzellino del Capo (Cape Siskin), che avevamo mancato il giorno prima. Fra i mammiferi, oltre agli onnipresenti babbuini, osserviamo sulle rocce delle graziose Antilopi Saltarupe.
Continuando verso Est, raggiungiamo i campi di grano di Overberg (ad est di Caledon), dove ci dedichiamo alle Allodole, riuscendo a vedere l’Allodola Battiali di Agulhas (Agulhas Clapper Lark), l’Allodola Beccogrosso (Large billed Lark) e la Calandrella Capirossa (Red capped Lark); manchiamo, invece, l’Allodola Beccolungo di Agulhas (solo udita). A parte le Allodole vediamo anche numerose e bellissime Gru del Paradiso (Blue Crane) facente parte dello stesso genere della damigella di numidia, la splendida Albanella Nera (Black Harrier), lo stranissimo Serpentario (Secretary Bird), e molte Monachelle Testanera (Capped Wheatear) e Storni Bianchi e Neri (Pied Starling).
Per finire la giornata ci rechiamo ai Giardini Botanici di Kirstenbosch, situati alla base delle Table Mountains che dominano Cape Town. "Eagle Owl!" ci preannunciano in visitatori che escono mentre noi entriamo. E difatti nei Giardini Botanici cittadini nidifica (e si fa vedere anche se un po’ assonnato) il Gufo Reale Maculato (Spotted Eagle Owl). Vediamo inoltre il Francolino del Capo (Cape Francolin) che razzola tranquillamente fra i turisti, la graziosa Colomba Macchiata (Rameron Pigeon), gli onnipresenti Occhialini del Capo (Cape White-eye) e il piccolo Pigliamosche Mascherato del Capo (Cape Batis).
Usciti dai giardini ci fermiamo in tratto di foresta, dove due Forapaglie di Knysna (Knysna Warbler) attentano alla nostra pazienza, emettendo diversi richiami, ma mostrandosi solo alla fine, quando ormai stavamo per rinunciarci.
Ma le sorprese non sono finite. Ormai in albergo, mentre ci apprestiamo a fare la doccia, Brian si affaccia alla finestra della nostra camera per guardare nel giardino sottostante: tre splendidi Occhioni del Capo (Spotted Dikkop) se ne stanno lì tranquilli a becchettare; chiamiamo Nigel che corre a vedere. Sembra finita lì, ma più tardi, a cena, é un coro unanime "perché non ci avete avvertito?".
Inevitabilmente la sera successiva c’è un grande affollamento in camera nostra (così come nelle camere la cui finestra si affaccia dalla medesima parte) e, puntualissimi, verso l’ora del tramonto, gli Occhioni ripetono lo show del giorno precedente!

Il terzo giorno il vento sembra sensibilmente diminuito e splende un bel sole invitante. E’ arrivato il gran giorno del Pelagic Trip. Rotta sud là dove le acque dell’Oceano Indiano si mescolano con quelle dell’Atlantico. Destinazione il Trawler (moto-peschereccio con sciabica, mi traduce il vocabolario), che pesca molte miglia a largo seguito da una nuvola di uccelli marini. Nonostante la bella giornata, questo mare proprio calmo non é mai e ogni tanto qualche schizzo traditore ci arriva addosso facendoci temere per binocoli, fotocamere etc. Appena superato Cape Point avvistiamo due Megattere e numerose Sule del Capo, il che ci sembra di buon auspicio. Poi, finalmente, é la volta delle Procellarie Mentobianco (White chinned Petrel) e in seguito delle Berte dell’Atlantico (Great Shearwater) e delle Berte Grigie (Sooty Shearwater: ci sarà mica stata fra loro quella che poi é venuta a farci visita a Piombino durante il Meeting di EBN?).
Come arriviamo nelle vicinanze del Trawler, il carosello degli uccelli é impressionante: Centinaia di procellarie e di berte e tanti Albatross di tre specie distinte: soprattutto il Cauto (Shy Albatross), ma anche il Sopraccigli Neri (Black browed Albatross) e il Beccogiallo (Yellow nosed Albatross); anzi, se quest’ultimo si considera splittato (come é da parte di alcuni autori) nelle due sottospecie Atlantica e Indiana, le specie totali di Albatross diventano quattro. Poi, grandi quanto gli Albatross, ci sono le Ossifraghe, di sicuro quella Meridionale (Southern Giant Petrel), ma doveva esserci anche quella Settentrionale (qualcuno l’ha vista), ma noi non siamo stati capaci di identificarla (sono indistinguibili, se non le vedi da molto vicino). Poi gli Uccelli delle Tempeste (Wilson, Ventrenero e Europeo che qua sverna), molte Sterne, lo Stercorario Antartico (Subantartic Skua), alcuni Gabbiani di Sabine e un gruppo di bellissime Procellarie del Capo (Pintado Petrel). Sulla via del ritorno, all’interno della baia, vicinissima a riva, una magnifica Balena Franca Australe si fa vedere in maniera perfetta.
Una volta a terra, per finire la giornata, visitiamo la splendida colonia di Pinguini del Capo (Jackass Penguin) a Boulders Beach. Le fotografie si sprecano dato la distanza ravvicinatissima. In zona avvistiamo anche l’Averla Bubu Meridionale (Suothern Boubou) e il Cuculo Dorato (Diederik Cuckoo).

Oggi lasciamo Cape Town diretti verso Nord, lungo la costa occidentale. Una visita al West Coast National Park ci permette di vedere ancora diverse bellissime Albanelle Nere, una confidente comitiva di Francolini Aligrigie (Grey winged Francolin), Uccelli Topo Dorsobianco (White backed Mousebird), Pendolini del Capo (Cape Penduline Tit), Usignoli del Karoo (Karoo Robin), Passeri del Capo (Cape Sparrow), Tessitori del Capo (Cape Weaver), Canarini Ventregiallo (Yellow Canary) e Golabianca (White throated Canary), e Zigoli Allodola Africani (Lark like Bunting).
Più a Nord, a Veldriff, nelle saline, troviamo due Corrieri Pettocastano (Chestnut banded Plover) e alcuni Fenicotteri Minori (Lesser Flamingo). Proseguendo, negli stagni a lato della strada, ci sono diverse Casarche Sudafricane (South african Shelduck) e, più in là, troviamo quattro stupendi maschi di Otarda Nera Meridionale (Southern Black Korhaan), sicuramente una delle più belle otarde esistenti al mondo. Alla fine arriviamo a Lambert’s Bay, dove pernottiamo.

Un interessantissimo pre-breakfast ci permette di vedere altre allodole non viste prima: l’Allodola Beccolungo del Capo (Cape Lark), l’Allodola Battiali del Capo(Cape Clapper Lark), che tiene fede al suo nome col suo caratteristico Display, e la forma grigia dell’Allodola del Karoo (Karoo Lark). Poi, a colazione, viene deciso di non visitare la famosa colonia di Sule del Capo (Cape Gannet) di Lambert’s Bay, perché non produrrebbe nessuna specie nuova dato che le Sule le abbiamo già viste in mare (ah, questi Inglesi! Se non twicciano é tempo perso!), ma, saputo che la colonia è a 10 minuti a piedi dall’albergo, io e Brian ci alziamo da tavola e ci precipitiamo di corsa. Solo 5 minuti nell’osservatorio, ma sono 5 minuti indimenticabili: una distesa infinita di migliaia e migliaia di Sule fitte come le mosche e, sullo sfondo, tante Otarie del Capo che riposano sugli scogli. Poi, di nuovo di corsa, arriviamo appena in tempo per ripartire con il resto del gruppo. Ci dirigiamo verso Nord e troviamo il Karoo Trush, per alcuni splittato dal più diffuso Olive Trush o Tordo Olivaceo, la Cincia Grigia Africana (Southern Grey Tit) e una famiglia, giovani inclusi, di Pigliamosche Tordo (Chat Flycatcher), qui nella parte più meridionale del suo areale. Quindi visitiamo una spettacolare gola fra le rocce, nei pressi di Clanwilliam. Lo "special bird" in questo caso é l’elusivo Canarino Alibianche (Protea Canary); impresa non facile, ma, dopo aver avvistato diversi Canarini Capostriato (Streaky headed Canary), finalmente un individuo fa bella mostra di se, permettendoci anche di inquadrarlo col canocchiale. Belli, poi, i Pigliamosche Fatati (Fairy Flycatcher), presenti in buon numero.
Arriviamo a Ceres, luogo del nostro prossimo pernottamento. Nel fiume vicino all’Hotel, nonostante il disturbo di un gruppo di giovani ubriachi (é Sabato), riusciamo a trovare l’elusiva Anatra Nera Africana (African Black Duck), al riparo sotto un groviglio di rami sul bordo del fiume.

Il Karoo é una vasta regione semidesertica e disabitata, apparentemente inospitale, ma caratterizzata da una Flora e una Fauna molto particolare. Noi ne visitiamo la parte più meridionale, chiamata anche Little Karoo. Si tratta di un paesaggio fatto di bassi arbusti (in fiore nel periodo della nostra visita), interrotto qua e là da bassi rilievi rocciosi. Il luogo si rivela subito buono per avvistare rapaci: 2 Aquile di Verreaux, Aquile Minori e Astori Cantanti Pallidi (Pale Chanting Goshawk). Sulla strada camminano le Allodole dai Calcagni Appuntiti (Spike heeled Lark) e ai bordi è posata la forma rossa dell’Allodola del Karoo. Ma, a farla da padrone, sono le sassicole e i silvidi: Monachella di Montagna (Mountain Chat), Sassicole Alifalcate (Sickle winged Chat), Tractrac (Tractrac Chat) e di Schlegel (Karoo Chat), Eremomela del Karoo (Karoo Eremomela) e Prinie Orecchierosse (Rufous eared Warbler) e di Namaqua (Namaqua Warbler). Tra i mammiferi l’Antilope Steinbok e il Ratto del Karoo.
Raggiungiamo l’area di Picnic di Katbakkies, dove, sulla collinetta rocciosa, troviamo degli Storni Alibianche (Pale winged Starling), ma nessuna traccia della Bigia dei Kopje (Cinnamon breasted Warbler). Nel boschetto di acacie sottostante riusciamo a trovare, in compenso, il Barbuto Bianco e Nero (Acacia Pied Barbet) e il Pigliamosche Mascherato del Pririt (Pririt Batis).
Ma é l’ora di dirigersi verso l’aeroporto di Cape Town. In una area di montagna, poco prima dell’aeroporto, il Forapaglie di Victorin (Victorin’s Warbler) si fa solo udire. Quindi volo Cape Town — Durban e pernottamento nelle vicinanze della città.

Qui comincia la seconda parte del tour: non siamo più nella Provincia del Capo, ma nel Natal, recentemente ribattezzato Zululand, dato che in gran parte coincide con la patria degli Zulu.
Oribi Gorge é una spettacolare gola fra i monti, ma, al di là dell’aspetto scenico, racchiude in se una densa foresta con alcuni splendidi uccelli, che non riusciremo poi a vedere in nessun altro posto:
spettacolari Turachi di Knysna (Knysna Lourie) e Buceri Trombettieri (Trumpeter Hornbill); il Trogone di Narina (Narina Trogon) si rivela, invece, più difficile da vedere, sebbene il suo canto ci accompagni per tutto il tempo trascorso nella foresta: alla fine, attraverso una finestrella nella vegetazione, riusciamo a vedere a distanza ravvicinata questo splendido animale. Altrettanto impegnativi si rivelano il piccolo e stupendo Pettirosso Stellato (Starred Robin), così come il Pigliamosche Crestato del Capo (Blue mantled Flycatcher) e le Nettarinie Olivacea e Grigia (Eastern Olive & Grey Sunbird). Poi, mentre gli altri stanno tutti cercando non ricordo cosa da un’altra parte, io e Brian troviamo in bella vista e del tutto inaspettata una Coracina Grigia Africana (Grey Cuckooshrike); chiamiamo subito gli altri, ma la bestia é ormai sparita nella vegetazione. Poi é la volta (anch’esso inaspettato) dello Spioncello Striato (Striped Pipit); ma la vera Star di Oribi Gorge é l’Aquila Coronata (Crowned Eagle): una splendida coppia si fa ammirare, a distanza ravvicinata (perfetta per il canocchiale), nei pressi del nido.
Poi ci rimettiamo in viaggio diretti a Sani Pass, ma una sosta memorabile ci permette di ammirare quella che forse é la più bella rondine esistente: la Rondine Blu (Blue Swallow) con il maschio che si fa ammirare per la sua lunghissima coda. E’ bella quanto rara avendo un areale molto ristretto ed é minacciata di estinzione. Troviamo anche un nido, che é solita fare nel soffitto delle tane scavate nel terreno dall’Oritteropo. Nel medesimo posto troviamo un’altra specie endemica: la Prinia delle Drakensberg (Dakensberg Prinia). Intanto, sulle nostre teste, volteggia una splendida Poiana Sciacallo (Jackal Buzzard). Poi, per la strada nei pressi di Himeville, ci gustiamo tre stupende Gru Caruncolate (Wattled Crane). Alla fine arriviamo al Sani Pass Hotel per il pernottamento.

Il Sani Pass Hotel si trova nel cuore delle Drakensberg, i leggendari Monti dei Draghi, e vicinissimo al Sani Pass, porta d’ingresso allo Stato del Lesotho. Il giardino stesso dell’Albergo é un interessante hot spot e vi troviamo il Cuculo di Klaas (Klaas’ Cuckoo), il Martin Pescatore Gigante (Giant Kingfisher), l’Indicatore di Wahlberg (Sharp billed Honeyguide) e il Picchio Oliva (Olive Woodpecker). Quindi partiamo con i fuoristrada alla volta del Sani Pass (2900m, ma tutta la zona é sui 3000m e arriveremo a toccare i 3250) dove entriamo nel montuoso Regno del Lesotho, lo stato Africano con la più grande altitudine media, una specie di Svizzera d’Africa, a parte il lato economico, dato che si tratta di gente povera, che vive di pastorizia; la popolazione é, in pratica, esclusivamente nera, fiera nella propria povertà, e non ha mai conosciuto l’Aparthied. Per la strada troviamo l’altra specie appartenente all’endemica famiglia dei Mangianettare, il Mangianettare di Gurney (Gurney’s Sugarbird), ed un Torcicollo Africano (Red throated Wryneck). Molto comune in zona é il Picchio de Terra (Ground Woodpecker), un curioso picchio, che vive sulle rocce e sembra più un Codirossone che non un picchio. Nei pressi del posto di confine ammiriamo fra i cespugli il Capinero di Cespuglio (Bush Blackcap) e l’elusivo Forapaglie di Barratt (Barratt’s Warbler). Poi ci gustiamo il bellissimo Codirossone Sentinella (Sentinel Rock Trush), il Verzellino delle Drakensberg e il Saltarocce Pettoarancio (Orange breasted Rockjumper) e, sulla cima del passo, tre Ibis Calvi (Southern Bald Ibis) e alcuni Ratti di Sloggett. Proseguendo nello spoglio e roccioso altopiano del Lesotho, troviamo il Calandro Montano (Mountain Pipit) e la Pispola Ciuffigialli (African Rock Pipit). Splendido é poi poter gustarsi, col canocchiale, una coppia di Gipeti al nido, mentre un Grifone del Capo (Cape Volture) volteggia su in alto. Sulla via del ritorno, infine, troviamo alcune Sassicole Fulve (Buff streaked Chat) ed un’inaspettata Cicogna Nera in volo.

Lasciando la zona del Sani Pass, torniamo verso Himeville, dove uno dei laghi ospita ben 145 Anatre Dorsobianco (White backed Duck). Dirigendoci a Nottingham Road e visitando la riserva naturale di Kamberg, osserviamo altre Gru Caruncolate, due distanti Otarde di Denham (Denham’s Bustard), uno Zampagrossa del Capo (Orange throated Longclaw) al bordo della strada, Beccamoschini di Ayres (Ayres’ Cisticola, solo un puntino nero nel cielo) e Pettomarcato (Pale crowned Cisticola) e una gran quantità di Vescovi, tra cui quello Dorato (Golden Bishop), e Vedove, soprattutto Codalunga (Long tailed Widowbird), ma anche Coda a Ventaglio (Fan tailed Widowbird), che volano a dozzine sopra i campi. Abbastanza numerosi i mammiferi in questi campi: Gnu Codabianca e Antilopi Oribi e Blesbok. Poi la pioggia, che ci ha finora fortunosamente risparmiati, ci impedisce altri avvistamenti. Arriviamo a Nottingham Road per il pernottamento.

Oggi visitiamo un piccolo relitto di foresta montana rimasto intatto, dopo i ripetuti disboscamenti che si sono avuti in zona. La pioggia continua ad infastidirci, ma riusciamo comunque a vedere una coppia di Averle Olivacee (Olive Bush Shrike), Astrildi Guancenere (Swee Waxbill), Canarini di Foresta (Forest Canary) e, soprattutto, il Tordo Pettirosso Bicolore (Chorister Robin), noto per essere un bravo imitatore di canti.
Scendiamo in pianura verso la costa, dove ci fermiamo per pranzo nei pressi della riserva di Mtuzini. Approfittando di una pausa della pioggia, riusciamo a vedere alcune Cicogne Collolanoso (Wolly necked Stork), Piccioni Verdi Africani (African Green Pigeon), Barbuti Orecchiebianche (White eared Barbet) e Pigliamosche Occhirossi Golanera (Black throated Wattle-eye).
Successiva sosta é Richards Bay, dove troviamo numerosi uccelli acquatici, tra cui Oche Pigmee Africane (African Pygmy Goose), Polli Sultani e Jacane Africane. Nei cespugli vicini troviamo il Cuculo Fagiano di Burchell (Burchell’s Coucal). Raggiungiamo infine il Ghost Mountain Inn, nella riserva di Mkuze, per il pernottamento.

Dopo esser stati nell’area temperata del Capo e sulle montagne del Lesotho, Mkuze ci appare come l’Africa vera, quella della Savana, dei Safari, delle "belve". Ma é soprattutto un’Africa strapiena di Mammiferi e di Uccelli. Zebre (qui nella varietà locale con le strisce non proprio nere, ma marroni scure), Gnu comuni, Impala e Nyala in maggior numero; ma anche Facoceri, Giraffe, Kudu maggiori, ma soprattutto un totale di 12 Rinoceronti Bianchi (deliziosa la scena della madre che allatta il suo piccolo). E poi una grande varietà di uccelli, alcuni molto localizzati come l’Apale di Rudd (Rudd’s Apalis), la Nettarinia di Neergaard (Neergaard’s Sunbird) e l’Amaranto Rosa (Pink throated Twinspot). Indimenticabile la visita all’Osservatorio dello Stagno di Kumasinga, dove Mammiferi e Uccelli si recano ad abbeverarsi: gruppi di bellissimi Storni Ametista (Plum coloured Starling) a stretto contatto con lo stupendo Turaco Crestaviola (Purple crested Lourie), mentre il piccolo Martin Pescatore Pigmeo (African Pygmy Kingfisher) osserva tutto da un ramo. Incontriamo poi altri uccelli coloratissimi, come il Cuculo Smeraldino (African Emerald Cuckoo: una delle 7 specie di Cuculi visti a Mkuze), il Barbuto di Levaillant (Crested Barbet) e la stupenda Averla Quadricolore (Gorgeous Bush Shrike), e strani, come la Faraona Crestata (Crested Guineafowl) e l’Upupa Becco a Scimitarra (Greater Scimitarbill). Nella zona più boschiva riusciamo solo a sentire il Beccolargo Africano, ma vediamo bene l’Indicatore Golamacchiata (Scaly throated Honeyguide). Al lago di Nsumo ci sono numerosi Ippopotami, Coccodrilli e uccelli acquatici come gli Occhioni Vermicolati (Water Dikkop). Mentre tra i rapaci vediamo il Biancone Cenerino (Brown Snake Eagle), l’Aquila di Wahlberg (Wahlberg’s Eagle) e il Falco Monogrammico (Lizard Buzzard), fra i turdidi sono degni di nota l’Usignolo Barbuto Orientale (Eastern bearded Robin) e il Tordo Pettirosso Golabianca (African White throated Robin).

Nel giardino del Ghost Mountain Inn, notiamo che gli alberi sono pieni di Tessitori e dei loro nidi. Inoltre troviamo i Gruccioni Frontebianca (White fronted Bee-eaters) ed un Tordo Grattaterra (Groundscraper Thrush), col quale raggiungiamo il numero di ben 26 specie di turdidi visti durante il tour!
La checklist ufficiale del Tour é di 418 specie (quota notevole, considerato che sono stati 11 giorni e mezzo di BWing!), ma in essa sono comprese anche le specie solo udite e quelle viste anche da solo una persona, oltre ad alcuni split non proprio ufficialmente riconosciuti. La nostra checklist personale (uccelli effettivamente visti da me e/o Brian) é più modesta: 392 specie con 222 lifers. E’ questa la checklist che elencheremo qua sotto.
Nel corso del Tour abbiamo visitato 4 EBA (Endemic Bird Areas): la zona del Capo caratterizzata da Fynbos, la caratteristica vegetazione; la zona delle foreste sudorientali; le alture del Lesotho e le foreste costiere al confine con il Mozambico. In totale sono 16 restricted range species, che nella checklist saranno indicate con RR, 27 Endemici (indicate con E) e molti Near Endemics (Ne).

Ma non é finita qui. Dopo un lungo viaggio notturno in cui cambiamo tre aerei, atterriamo stanchissimi all’aeroporto di Fiumicino nel primo pomeriggio del 17/11/2002. Dal finestrino dell’aereo ci appare un miraggio: uno strano falcone col capo chiaro. Forse la stanchezza o forse l’indigestione di uccelli, che ci siamo fatti in Sudafrica, ci fa sembrare un semplice Gheppio grosso come una Poiana (ci sembra proprio somigliante alla Poiana delle Steppe, molto comune in Sudafrica). Ci rassegniamo: tanto l’aereo non si ferma ed é impossibile vederlo meglio. Ma, una volta a casa, trovo sulla lista di Ebn la segnalazione del Falco Sacro: allora era lui! E ricomincia, dopo la pausa sudafricana, il BWing Italiano con EBNItalia. Non sappiamo ancora che ci attende un inverno fantastico con Falco Sacro, Averla Bruna, Oca Collorosso etc.