EBN ITALIA Bird Trips

Viaggio in Spagna
29/4 — 9/5/2003
di Mattia Altieri

INTRODUZIONE
Sicuramente la Spagna rappresenta una delle mete paleartiche più ambite per ogni appassionato di fauna e natura in generale. Gli ambienti umidi praticamente intatti del Coto Donana, le zone agricole dell’Extremadura che ospitano le maggiori popolazioni europee di specie come l’Otarda, e le aree collinari centrali in cui è ubicata, ad esempio, la maggiore popolazione mondiale di Avvoltoio monaco, rappresentano sicuramente un biglietto da visita a cui è difficile resistere.
Così, assieme all’amico Rudy Valfiorito da Soldano, Imperia, ho deciso di prendere un aereo e tentare di vedere le più importanti specie ornitologiche offerte dalla Spagna.
Il periodo migliore è proprio la primavera, anche se può capitare di incappare in giorni caratterizzati dalla pioggia. Con noi però il tempo è sempre stato amico ed anzi i pochi scrosci di pioggi in Extremadura hanno evitato il clima torrido ed eliminato il fastidioso tremolio dell’aria quando si utilizza il cannocchiale.
Alle classiche mete di Monfrague, Coto Donana e steppe dell’Extremadura abbiamo aggiunto anche altri siti poco conosciuti dalla maggioranza degli appassionati. Abbiamo visitato in provincia di Alicante la Laguna de El Hondo e le vicine Saline di Santa Pola. Il primo di tali siti ospita in particolare la più grande popolazione europea di Anatra marmorizzata, stimata nel 1999 in 97 coppie. Poi, lungo la via per il Coto Donana, ci siamo fermati alla Laguna di Fuente de Piedra, famosa per la grandissima colonia nidificante di Fenicotteri, al Castello di Teba, dove si possono osservare passeriformi rari o estinti in Italia, come la Monachella nera e la Passera lagia, ed infine alla Laguna Amarga, una piccola laguna immersa nel suggestivo scenario degli oliveti dell’Andalusia, in cui si riproduce il Gobbo rugginoso.
Ultimo sito visitato è stato il Parco Naturale dell’Hoces del Duraton, a cento km dall’aeroporto di Madrid, ove è possibile osservare quasi tutti gli alaudidi europei, compresa l’Allodola del Dupont, ed altre specie oramai quasi scomparse altrove, come la Bigia grossa.

AEREO E AUTONOLO
Partendo da due località distanti, Bolzano e Imperia, abbiamo scelto due voli differenti per raggiungere l’aeroporto di Madrid. Altro aeroporto da prendere in considerazione è Siviglia, ma i costi aumentano considerevolmente.
Personalmente mi sono avvalso di una compagnia a basso costo, chiamata Volareweb, che offriva via Internet biglietti aerei da Venezia a Madrid a meno di 100 Euro. Tali biglietti si acquistano via Internet al sito volareweb. Non si hanno servizi accessori come il pranzo a bordo o i giornali gratuiti, ma la sicurezza è standard e non ho avuto alcun problema di ritardo o di annullamento.
Per l’autonolo ci siamo rivolti alla compagnia Europcar. La macchina era una Fiat Punto grigia, apparentemente quasi nuova, con aria condizionata e 5 porte, fattore importante quando si deve estrarre in poco tempo il cannocchiale. Le autostrade sono gratis e la benzina costa molto meno rispetto all’Italia: 0.8 Euro al litro.

NOTTI E CIBO
Abbiamo scelto varie possibilità di pernottamento, sempre all’insegna della massima economicità. Abbiamo dormito due notti in due ostelli della gioventù ad Alicante e a Granada, per 8 Euro a notte a testa. Gli ostelli in Spagna sono come dei piccoli alberghi: colazione compresa e stanze doppie, pulite, e con bagno. Occorre prenotare al sito www.reaj.com cliccando sulla regione desiderata, oppure telefonare.
Al Coto Donana abbiamo dormito nello splendido paese de El Rocio, nel cuore del Parco, dove tra stradine in sabbia battuta e case bianche abbiamo alloggiato alla Pension Cristina, 18 Euro a notte a testa. El Rocio è però da evitare assolutamente nella settimana di Pentecoste, quando un milione di pellegrini vi si raduna per una festa religiosa.
In Extremadura abbiamo prenotato in un altro ostello, il Centro di Educazione ambientale "La Dehesa" a Torrejon el Rubio, sopra al cui tetto vi è un nido occupato di Cicogna bianca. Il costo è di soli 8 Euro a notte a testa. Per prenotare chiamare il numero +39- 927-455178.
Il cibo in Spagna significa essenzialmente carne. Di ogni tipo e in ogni modo. Abbiamo mangiato sempre panini (boccadillos) a pranzo mentre a cena abbiamo esplorato il mondo culinario delle zone spagnole visitate. I prezzi sono convenienti, se paragonati a quelli dei ristoranti italiani.

SITI E ACCESSI
Consiglio di usare le cartine stradali Michelin "Spagna sud" e "Spagna centro", reperibili anche in Italia. La scala è 1:400.000 e si rivelano fondamentali, in particolare nelle steppe dell’Extremadura.
- Laguna de El Hondo: si tratta di due lagune parallele a 30 km da Alicante. Da Alicante prendere l’autostrada verso sud sino a Crevillent (25 km). Poi si entra in paese e si seguono le indicazioni "El Fondo" (scritto con la F). Si arriva al Centro visite e da li si diparte un primo breve itinerario. Per visitare l’interno del Parco occorre telefonare al numero +39- 966- 678515 almeno cinque giorni prima, e recarsi al Centro visite da cui si ricevono poi più dettagliate informazioni per l’accesso.
- Saline di Santa Pola: uscendo da Alicante verso sud, anziché prendere l’autostrada si rimane sulla statale costiera. Dopo avere attraversato la località turistica di Santa Pola, continuando verso sud, si passa in mezzo alle saline. Si vede tutto comodamente dalla strada, che però è trafficata nelle ore di punta.
- Laguna di Fuente de Piedra: lungo l’autostrada che da Alicante porta a Siviglia, 100 km dopo Granada si raggiunge l’uscita omonima che indica la riserva. Seguendo le indicazioni si arriva al Centro visite, mentre seguendo l’itinerario che compie il periplo della laguna si giunge, sul lato nord, a una stradina sterrata in mezzo agli oliveti. La si prende girando a sinistra e dopo poche centinaia di metri si arriva a un poggio rialzato da cui si ha una splendida visione dell’immensa macchia rosa e si è avvolti dai richiami dei Fenicotteri. Non oltrepassare la recinzione che protegge la colonia lungo tutto il periplo della laguna.
- Castello di Teba: Dalla laguna di Fuente de Piedra si va verso sud sino ad arrivare alla statale n. 382. Passato l’abitato di Campillos vi è il bivio per Teba. Lo si prende e dopo essere arrivati in paese, si posteggia e si affronta una breve e ripida stradina che conduce al castello. Girando attorno alle rovine si vedono facilmente Monachelle nere, Passere lagie e Gracchi corallini.
- Laguna Amarga: è un sito difficile da trovare. Si ritorna sull’autostrada e si esce circa 20 km a nord di Fuente de Piedra, andando verso Casariche. Passato Casariche si va verso Badolatos eppoi a Jauja, entrando in provincia di Cordoba. Dopo Jauja si rimane sulla stessa stradina per qualche chilometro fino a quando si vede l’accesso, sul lato destro della strada alla "Laguna Dulce e Laguna Amarga" contrassegnato con un cartello. Inizia un breve itinerario a piedi con osservatori. La prima laguna, denominata "Dulce" non ospita granchè, mentre continuando lungo il sentiero si arriva alla Laguna Amarga, dove nidificano alcune coppie di Gobbo rugginoso. E’ un sito ottimo poiché li si vede vicini e non si corre il rischio di arrecare disturbo alla specie e agli altri anatidi nidificanti, tra cui il Fistione turco.
- Coto Donana: non ha bisogno di spiegazioni. Vi sono due percorsi con capanni, ma visitare solo tali siti non rende giustizia alla grandezza del Coto. Per visitarlo bene è meglio affidarsi a una guida, mentre per entrare nel Parco nazionale vero e proprio occorre prenotarsi presso la "Cooperativa marismas" che organizza escursioni giornaliere per i turisti su delle grosse jeep verdi. Sono escursioni rivolte a turisti generici e quindi non specificamente ornitologiche, ma se si vede qualcosa e lo si dice al conducente, costui si ferma. Così è stato per le Aquile imperiali spagnole. Inoltre si vedono ambienti unici come la lunghissima spiaggia incontaminata e le dune mobili che ricordano un deserto. Per prenotarsi chiamare il numero +39- 959- 430432.
La guida con cui abbiamo visitato le marismas è invece un inglese, John Butler, il cui prezzo è 90 Euro per una giornata intera. Poco, se paragonato alle altre guide autorizzate (costano il doppio) e si vede moltissimo. Grazie a lui abbiamo visto il nido del Nibbio bianco, della Folaga cornuta, due Anatre marmorizzate e la splendida garzaia. Il suo sito è www.donanabirdtours.com, per contattarlo johnrbutler@hotmail.com.
- Trujillo: il centro storico di questa cittadina è molto bello, i Grillai e i Rondoni pallidi si vedono in volo e posati.
- Steppe dell’Extremadura: i posti migliori sono: strada tra Belen e Torrecillas de la Tiesa, raggiungibile uscendo da Trujillo verso l’Hotel Perù e poi, entrati nel paese di Belen si va verso Torrecillas de la Tiesa lungo una stradina stretta e poco trafficata; altre zone steppiche visitate da noi sono state: Trujillo — Santa Marta de Magasca, in cui, dopo 10 km dalla cittadina di Trujillo, percorrendo la statale per Caceres, si prende una stradina che porta verso S.ta Marta. Sulla destra vi sono delle strade sterrate, entrandovi si entra nel mezzo delle zone adatte a Otarde, Galline prataiole e altre specie tipiche. Oppure da S.ta Marta verso Caceres girando verso "La Encinilla" dopo qualche chilometro. Lungo queste strade si vedono tutte le specie delle steppe spagnole. Dalla statale Caceres- Trujillo abbiamo visto una carcassa di bovino su cui vi erano le tre specie di avvoltoi e altri rapaci, ma la strada è molto trafficata ed è sconsigliabile percorrerla senza prestare molta attenzione agli altri veicoli. Quasi tutti i terreni sono recintati, ma non vi è bisogno di scavalcare, dato che si vede tutto benissimo anche dalle strade. Inoltre cani pastore e tori possono non essere molto d’accordo!
- Monfrague: sito noto ai più. Vi sono dei punti di osservazione: al primo, "Penafalcon" si vede il nido della Cicogna nera, dal secondo "Tajadilla" un nido di Capovaccaio, dal terzo "Bascula", nido di Avvoltoio monaco e Aquila imperiale spagnola, infine dall’ultimo, "Tietar" si vede il Gufo reale, Rondini rossicce e Aquile del Bonelli. Dal Castello si osservano invece i rapaci dall’alto. I Grifoni sono ubiquitari, e comunque si può vedere in volo tutto da ogni posto.
- Hoces del Duraton: è un ottimo sito da visitare l’ultima mattina, se si ha l’aereo che parte da Madrid nel pomeriggio. Vi si arriva in un’ora partendo dall’aeroporto e ne vale la pena. Si esce dall’autostrada NI seguendo le indicazioni per Sepulveda, dove vi è anche la possibilità di pernottare. Da Sepulveda si gira poco prima del paese verso Uruenas, ma prima di tale località si svolta a sinistra verso Castrillo, poi si seguono le indicazioni per "Eremita de San Frutos". A un certo punto si prende una strada sterrata ma in ottime condizioni, sempre seguendo i cartelli per l’eremo. Lungo la strada sterrata si oltrepassano le aree coltivate e si arriva dopo 1,5 km a una prateria di ciottoli, erba bassa e radi alberelli. All’alba e al tramonto si sente e si vede l’Allodola del Dupont e altri alaudidi. Continuando la sterrata si arriva poi ad un parcheggio, in cui si lascia la macchina e si continua a piedi verso l’eremo per circa un chilometro. Sui cespugli vi sono Bigie grosse mentre è presente anche la Passera lagia. Nel canyon sottostante nidificano Grifoni, Falco pellegrino, Aquila reale e Gufo reale.

BIBLIOGRAFIA
Abbiamo utlizzato dei trip report tratti dal sito birdtours e il libro "Where to watch birds in Southern and Western Spain" di Garcia e Patterson, in vendita presso la libreria inglese Nhbs. Grazie anche a Paolo Pavan per i consigli.

ITINERARIO
29 Aprile: arrivo a Madrid e trasferimento ad Alicante;
30 Aprile: visita El Hondo, Santa Pola. Trasferimento Alicante-Granada;
01 Maggio: visita Fuente de Piedra, Castello di Teba, Laguna Amarga. Trasferimento ad El Rocio;
02 Maggio: visita al Coto Donana con la guida;
03 Maggio: visita al Parco Nazionale Coto Donana e centri visite;
04 Maggio: trasferimento El Rocio — Torrejon el Rubio. Visita al centro storico di Trujillo e alle steppe di Belen.
05 Maggio: visita alle steppe tra Trujillo e Caceres;
06 Maggio: visita alle steppe di Trujillo e Caceres, visita all’Embalse de Garcia Sola;
07 Maggio: visita al Parco Naturale di Monfrague;
08 Maggio: visita al Parco Naturale di Monfrague, in serata trasferimento a Sèpulveda, cento km a nord di Madrid.
09 Maggio: visita al Parco Naturale dell’Hoces del Duraton; partenza da Madrid e arrivo in Italia.

29 APRILE
Dopo avere preso indipendentemente l’aereo, ci troviamo all’aeroporto di Madrid, dove noleggiamo la macchina.
Effettuiamo tutta una tirata sino ad Alicante, dove arriviamo in tarda serata. Notte all’ostello della gioventù.

30 APRILE
Primo giorno di birdwatching. Al Parco Naturale de El Hondo le due lagune sono asciutte, però nella laguna di fronte al Centro visite c’è acqua ed è pieno di animali. Sulla riva opposta vedo le prime 2 Anatre marmorizzate. Si puliscono e poi le vediamo anche in volo. Si vedono benissimo i bolli marmorei, il colore beige chiaro, le dimensioni ridotte, le zampe nere, la cresta appena abbozzata sulla nuca del maschio, il becco lungo e la chiazza scura attorno agli occhi. Altre 2 Anatre marmorizzate le vediamo poi in volo, mentre si vanno a posare su un argine assieme alle Volpoche. Vi sono poi delle Pernici di mare molto vicine, Mignattino e Mignattino piombato, Fistioni turchi, Fratini e Fraticelli, Volpoche. C’è anche una Calandrina, riconoscibile per la crestina appena abbozzata e il petto barrato.
Andiamo poi nel Parco vero e proprio, ma a causa della siccità non c’è molto, solamente una Sgarza ciuffetto vicina, un’Averla meridionale e due Polli sultani. Un’Aquila minore volteggia sopra al sentiero.
Il sito successivo sono le Saline di Santa Pola, delle saline molto belle e ampie, dove, oltre a Piovanelli, Piovanelli pancianera, Voltapietre ai piedi di una torretta di guardia, Fenicotteri, Gabbiani rosei, Fistioni turchi e un Gabbiano corallino, ammiriamo proprio accanto alla strada, vicinissime, altre 2 Anatre marmorizzate.
Nel pomeriggio partiamo poi per Granada.

01 MAGGIO
Partiamo al mattino presto e dopo un’ora di macchina, in cui vediamo un Lodolaio, raggiungiamo la Laguna de Fuente de Piedra. La laguna è tutta recintata, ma si vedono migliaia di Fenicotteri, favoriti dall’acqua bassa e dal fondale piatto. Arriviamo, dopo avere circumnavigato il sito, a un posto rialzato, da cui si vedono le immense macchie rosa e la grossa nursery per i pulli. Siamo avvolti dai richiami dei Fenicotteri, quest’anno pare oltre 1300 coppie nidificanti. Vi sono anche numerose Sterne zampenere.
Dopo un infruttuoso sguardo alla Laguna di Campillos sopra a cui però osserviamo un Biancone, raggiungiamo a mezzogiorno il Castello di Teba, attorno ai cui ruderi vediamo almeno 2 coppie di Monachella nera, alquanto diffidenti. Sul castello nidificano poi le Passere lagie. Tra i ruderi canta anche una Cappellaccia di Thekla, volteggiano 9 Falchi pecchiaioli in migrazione e uno stormo di oltre 30 Gracchi corallini gira attorno alle rovine.
Vicino al Castello, al Canyon di Teba, localizziamo un’altra coppia di Monachelle nere e vediamo 4 Tartarughe palustri autoctone sulle sponde del torrentello.
Tentiamo infine di vedere il Gobbo rugginoso alla Laguna Amarga, a 30 km da Fuente de Piedra, sito che raggiungiamo con un po’ di difficoltà. E’ una splendida laguna tra gli olivi, in cui nidificano Tuffetto, Fistione turco, Folaga e soprattutto il Gobbo rugginoso, di cui vediamo due maschi e una femmina. Un maschio è in particolare impegnato in una buffissima parata: con il suo beccone azzurro, rizza contemporaneamente il collo e la coda, eppoi parte a tutta velocità verso la femmina, che non lo degna di uno sguardo. E’ sera, i Gruccioni si abbeverano, e noi partiamo verso El Rocio, dove arriviamo a mezzanotte alla Pension Cristina.

02 MAGGIO
E’ il giorno della visita al Coto Donana con John Butler, guida locale, un simpatico inglese trasferitosi in Spagna. Visitiamo i siti denominati Entremuros, Dehesa de Abajo, Brazo de la Torre, Casa de Bombas, Laguna Mancha-Zurillo, Cano de Guadiamar, Lucio del Lobo, Lucio del Cangrejo e Centro J.A. Valverde.
Vediamo dapprima un’Aquila minore posata, poi due Nibbi bianchi, un adulto in spirito santo e un altro posato in cima a un pinetto, con il dorso grigiastro, cera del becco gialla e occhi rossi.
Poi alla Dehesa de Abajo accanto alla strada c’è una coppia di Folaghe crestate, una con un collare di ricattura è molto vicina e vediamo benissimo i tubercoli rossi e il becco bluastro. Un’altra la vediamo più avanti e non ha collare. Probabilmente è figlia di due esemplari reintrodotti un paio di anni addietro. Poi tanti Gruccioni, limicoli tra cui Combattenti e Pittime reali, centinaia di nidi di Cicogna bianca sui lecci e un’Aquila minore fase scura. I prati sono spettacolari, color giallo e viola. Lungo la strada, nelle paludi vi sono Aironi rossi, Aironi cenerini, Sgarze ciuffetto, Fistioni turchi, Garzette, Canapiglie, un Airone bianco maggiore, Spatole, Fenicotteri, Mignattai, Cicogne bianche, Mignattini, Mignattini piombati, sulla strada vi sono Calandrelle e Calandrine che stanno nei tratti di strada più grigi.
Arriviamo al Centro J.A. Valverde, dove vi è una garzaia splendida, in cui nidificano tutti gli ardeidi già citati e in più vediamo un Tarabusino. Ma il massimo è costituito da altre 2 Anatre marmorizzate, anche queste molto vicine, a pochi metri dalla feritoia dell’osservatorio.
Lungo il ritorno un maschio di Sgarza ciuffetto in abito si posa su un paletto lungo la strada e si fa ammirare il becco verde e blu. In mezzo a un cariceto vi sono diversi Polli sultani.
Dopo avere lasciato John, andiamo a vedere le Rondini rossicce sotto al Ponte de El Rocio: ne vediamo almeno quattro intente a nidificare, con Rondini e Mignattini piombati in pesca. Sui prati anche un’Oca selvatica.
Dopo, tra i tavolini da pic-nic del Centro visite dell’Acebuche, immancabili si presentano le Gazze aliazzurre.
Infine chiusura di giornata con i Piovanelli tridattili sulla spiaggia di Matalascanas.

03 MAGGIO
E’ il giorno del giro all’interno del Parco Nazionale del Coto Donana, in cui l’accesso è consentito solamente con delle jeep verdi di una cooperativa che accompagna i turisti partendo dal Centro visite Acebuche. In effetti il giro non è strettamente per appassionati, ma come spesso accade proprio in occasioni inadatte si fanno gli incontri che caratterizzano un viaggio. Sulla spiaggia vediamo Piovanelli tridattili e Beccacce di mare, nella pineta Cervi, Daini e Cinghiali, piccoli e scuri, come dovevano essere una volta in Italia. Dopo qualche Nibbio bruno, vedo per caso due enormi sagome sulla cima di un Pino: urlo "Aquila!", ma il conducente sembra non ascoltarmi. Anche altri turisti chiedono di vederla e allora lui indietreggia. In effetti sulla cima del Pino, contro il cielo azzurro, in perfette condizioni di luce vi sono proprio due Aquile imperiali spagnole! Sono a meno di 150 metri e le vediamo perfettamente. Il colore è scuro, la testa è chiaro-dorata, in fronte hanno però una macchia scura. Lo sguardo è fiero e il becco possente evidenzia la cera gialla. Le spalle sono bianche e lungo tutto il bordo superiore delle ali si vede il colore biancastro tipico della specie. L’occhio è scuro, le zampe gialle con grossi artigli neri. Al Coto nidificano 20 coppie ma vederle è difficile.
Continuiamo poi fermandoci all’antica casa di caccia dei sovrani spagnoli, poi su un edificio rialzato da cui si vedono ardeidi, e infine nella zona delle dune mobili, dove in un ambiente simile a un deserto vediamo un’Aquila minore chiara in volo.
Rientrati all’Acebuche ci dirigiamo da soli verso Matalscanas, dove la spiaggia è piena di bagnanti e riusciamo a vedere 3 elusivi Rigogoli nella pineta.
Passato il gran caldo andiamo ai percorsi dei Centri visite con i capanni. A La Rocina vi è un Pollo sultano con due giovani che vengono imbeccati e che scaccia una malcapitata Gallinella d’acqua. In volo ci sono due Aquile minori, una in fase chiara e una in fase scura.
Al Centro visite dell’Acebuche, vediamo altri Polli sultani, Salciaole molto rumorose, Gazze aliazzurre, un Cuculo in forma rossiccia e un Forapaglie macchiettato, specie presente al Donana solo in migrazione.
A sera ci dedichiamo al Succiacapre collorosso. Dietro consiglio di un addetto del Centro visite de La Rocina, ci rechiamo sulla stradella che porta al Palacio del Acebron, dove subito sentiamo il caratteristico verso del succiacapre iberico. Sulla cima di un Pino vi è in canto uno splendido Succiacapre collorosso, il cui collo pulsa per emettere un "kyotok" stranissimo. Ne vediamo poi almeno altri quattro posati sulla strada e illuminati con i fari. Senza fare rumore si lasciano avvicinare a piedi anche a pochi metri.
Ultima notte a El Rocio.

04 MAGGIO
Giornata di trasferimento verso l’Extremadura, ma prima facciamo un giro agli ultimi capanni del Centro visite Acebuche. Si vede molto bene un maschio di Rigogolo su di un Eucalipto e su di un Olivo una Lucertola ocellata color verde con macchie laterali azzurre si fa avvicinare a pochi centimetri.
Il viaggio verso l’Extremadura procede senza problemi, e arriviamo a Trujillo per le 18.30. In Plaza Mayor c’è in corso una fiera del formaggio con bande e musica, ma vi volteggiano Rondoni pallidi e soprattutto Grillai, di cui ne vediamo almeno una ventina in volo e alcuni posati. Sulla chiesa ci sono almeno 7 nidi di Cicogna bianca.
Avendo ancora un poco di tempo, andiamo anche alle vicine steppe lungo la stretta strada tra Belen e Torrecillas de la Tiesa. Ci sono 14 Otarde, tra cui un gruppo di dieci e un maschio in parata. Vediamo poi Albanelle minori, Nibbi reali, Aquila minore, Biancone e sentiamo Gallina prataiola e Quaglia. Accanto a una pozza di acqua, su due alberi secchi vi è un dormitorio di Aironi guardabuoi e dei nidi di Cicogna bianca. Proprio sotto a tali alberi vi è una tana di Volpe fuori dalla quale i piccoli stanno giocando.
Notte al Centro di educazione ambientale "La Dehesa" di Torrejon el Rubio. La mattina dopo noteremo un nido di Cicogna bianca con due pulli proprio sul tetto dell’edificio.

05 MAGGIO
Giornata dedicata alle steppe. In realtà non si tratta di vere e proprie steppe, ma una serie di campi coltivati e pascoli per ovini e bovini. La giornata è piovigginosa, la sola occasione di brutto tempo durante il viaggio, per il resto caratterizzato dal sole e da temperature ideali. Le steppe di Belen ci offrono Otarde, Galline prataiole, Albanelle minori. Prendiamo una stradina sterrata e dopo qualche km vediamo due grossi cuculi sfrecciare sopra la macchina e posarsi su di un Pino emettendo un verso non certo tipico della specie che ogni primavera sentiamo in Italia: sono due Cuculi dal ciuffo, entrambi adulti. Si posano poi su un cespuglio dove uno dei due cattura un grosso bruco. Sono più grandi del Cuculo nostrano, ma non è molto semplice riconoscerli se non li si vede bene.
Dopo avere poi pranzato a Trujillo, andiamo alle steppe tra Trujillo e Caceres. Prima di Santa Marta de Magasca vediamo sulla strada alcune Tottaville, poi entriamo in una strada sterrata sulla destra, dove, oltre a un gruppo di 6 Otarde, vediamo numerosissime Galline prataiole, una per campo. In particolare una canta a pochi metri da noi! Ci sono anche Monachelle, Occhioni, Calandre, Calandrelle, Cappellacce, Albanelle minori in grossa quantità e un Nibbio reale. Rientrati sulla strada asfaltata e passato il paese di S.ta Marta, sotto a un ponte vediamo Rondini rossicce intente a nidificare e ci passa sopra alla testa un altro Cuculo dal ciuffo, il quale emette il suo sgraziato verso.
Proseguendo ancora, prima di rientrare nelle steppe si attraversa una Dehesa, ovvero una piana alberata con lecci e sughere rade. Lungo la strada numerose Passere sarde e tre Ghiandaie marine. Appena a destra della fattoria "La Encinilla" ecco un gruppo di 10 Otarde, mentre vediamo anche Capovaccai, Avvoltoi monaci, Grifoni, Nibbi bruni e reali in cerca di carcasse. Un Capovaccaio si nutre in particolare di una Pecora morta a bordo strada. Vicino a un bivio tra due strade asfaltate, notiamo quando è oramai sera un prato adatto agli Pteroclidi, e appena scesi ecco un piccolo stormo di 6 Ganghe che si posano in mezzo al campo. Sul terreno arato di fronte vi è invece una coppia di Monachelle.

06 MAGGIO
Altra giornata da passare nelle steppe tra Trujillo e Caceres. Al bivio dove il giorno prima abbiamo visto le Ganghe troviamo un grosso gruppo di 14 Otarde, che poi mostriamo a una comitiva di inglesi. Gli inglesi ci indicano un sito a 50 km dove si vede l’Aquila del Bonelli. Ci andiamo nel pomeriggio e vediamo una colonia di Grifoni, 3 Cicogne nere, e una coppia di Aquile del Bonelli, ma sempre distanti. Il sito è un parete rocciosa su di un lago artificiale, l’Embalse de Garcia Sola. Ci sono delle Rondini Rossicce, un Cormorano sul lago e un Biancone.
Rientrando poi nelle steppe, presso Navalvillar de La Pela, vediamo un Nibbio bianco in spirito santo e una Ghiandaia marina sui fili ci fa ammirare il magnifico blu acqua del suo piumaggio.
Prima di rientrare sulla stradina di S.ta Marta, lungo la trafficatissima statale Trujillo — Caceres, ci sono alcuni avvoltoi molto bassi: ci fermiamo e vi sono 3 Avvoltoi monaci, sette Grifoni con la testa sporca di sangue, due Capovaccai, Nibbi bruni, un Nibbio reale e una Gazza intorno a una carcassa di bovino. Sono molto vicini e vediamo persino la pupilla del gigantesco e imponente Avvoltoio monaco. Sembra un documentario! In volo anche Aquila minore e Biancone.
A sera rivediamo lo stesso gruppo di 14 Otarde. Tre sono in particolare molto vicine.

07 MAGGIO
Oggi lasciamo le steppe per visitare il Parco Naturale di Monfrague. Al primo punto panoramico ("mirador"), ovvero il Penafalcon, vediamo Grifoni, Cicogne nere, Capovaccai e Passeri solitari.
Saliamo poi sino al Castello di Monfrague, da dove si ha una visuale splendida ma è senza alcuna protezione. Anche dal castello Grifoni, Capovaccai, Aquile minori, Zigoli muciatti e Rondini rossicce. Un bellissimo nido di quest’ultima specie è visibile proprio all’interno del castello.
Il tempo è splendido e i rapaci si vedono benissimo. Così è per una solitaria Aquila del Bonelli sopra Villareal de S.Carlo. Anche Grifoni e Avvoltoi monaci. I Codibugnoli della sottospecie iberica mostrano il loro capino quasi tutto scuro. Il prossimo mirador è il "Mirador de la Tajadilla", dove oltre agli ovvi nidi di Grifoni, ve ne è anche uno di Capovaccaio e uno di Gheppio i cui pulli sono molto vivaci e rumorosi.
Ci dirigiamo poi verso il famoso "Mirador de la Bascula" che si presenta subito con un Avvoltoio monaco posato e con numerosi grossi nidi di questa rara specie. Un nido è fatto più a coppa e si rivela essere il nido dell’Aquila imperiale spagnola. Sopra passa una coppia di Aquila del Bonelli e un Biancone in caccia di serpenti.
Ci spostiamo all’ultimo mirador, la Portilla de Tietar, dove vediamo due pulli di Gufo reale e, finalmente, una coppia molto vicina di Aquila del Bonelli. Volano sopra di noi, abbastanza basse, fanno anche dei festoni di parata. In volo anche Avvoltoi monaci mentre si sentono i versi di richiesta dei pulli di Grifone e due Rondini rossicce stanno costruendo il nido sotto una grossa pietra.
Dopo pranzo ci rechiamo al Pantano di Navabuena, in realtà una zona agricola appena a nord di Monfrague che ci è stata consigliata per i Nibbi bianchi. Ne troviamo due posati su due alberi in mezzo a un campo, e ci accorgiamo che uno ogni tanto entra nel nido per covare. Ci sono anche Gruccioni, Nibbi bruni e un Nibbio reale.
Rientriamo come finale alla Portilla de Tietar, dove localizziamo anche l’adulto di Gufo reale. La notizia si diffonde immediatamente e parecchi birdwatchers tedeschi e olandesi si radunano davanti ai nostri cannocchiali per vederlo.

08 MAGGIO
L’ultima giornata in Extremadura la passiamo ancora a Monfrague. Rivediamo le stesse cose, senza rilocalizzare l’adulto di Gufo reale. Però vediamo meglio il nido di Cicogna nera al Penafalcon. L’adulto rivela uno splendido piumaggio iridescente con becco e cera oculare rossa. I due pulli invece hanno un grazioso becco giallo. Negli altri mirador rivediamo velocemente Grifoni, Capovaccai, Avvoltoi monaci, Passero solitario, Aquile del Bonelli, e Rondini rossicce. Una Volpe è quasi domestica e si avvicina alle auto in cerca di cibo.

Prima di trasferirci in Castiglia-Leon, ritorniamo alla cittadina di Trujillo per una breve visita finale. Oramai la vacanza è agli sgoccioli, e per l’ultimo giorno ci trasferiamo a cento km nord di Madrid, in un sito in cui nidifica l’Allodola del Dupont. Arriviamo alle 21 al paese di Sepulveda dove dormiamo in un albergo, Hostal "Villa de Sepulveda".

09 MAGGIO
Sveglia al mattino presto e ci rechiamo con una nebbia che si diraderà dopo pochi minuti al Parco Naturale Hoces del Duraton. Si tratta di un piccolo parco costituito da un profondo canyon scavato dal Rio Duraton e da una strana prateria di ciottoli ed erba bassa. Subito vediamo delle Allodole e appena scesi dalla macchina sentiamo lo strano verso dell’Allodola del Dupont. E’ un richiamo flautato ingannatore, difatti l’animale sembra più vicino di quanto sia realmente. Ci impieghiamo mezz’ora, camminando in mezzo alla prateria, a localizzarne una, ma ne vale la pena. Vediamo infatti due Allodole del Dupont. Cantano dalla cima di alcune pietre vicine a noi e mostrano la postura eretta, il becco lungo ma non troppo, le zampe lunghe tipiche delle specie tipiche delle zone aride. Nella stessa prateria presenti anche Calandra, Allodola, Calandrella, Cappellaccia, Cappellaccia di Thekla, che distinguiamo finalmente senza ombra di dubbio. Il paradiso degli alaudidi!
Dirigendoci poi verso il canyon del Duraton vediamo Averle capirosse, Averle meridionali, Grifoni, un Falco pellegrino, uno stormo di 6 Passere lagie, Rondoni pallidi, Passeri solitari e soprattutto, inidirizzati dal canto, vediamo 3 Bigie grosse, stranamente molto esposte. A volte i tre soggetti si azzuffano e sembrano essere interessati solo a pochi cespugli scelti in mezzo a un intrico di arbusti apparentemente uguali.
A mezzogiorno, contornati dai voli dei Grifoni, riprendiamo l’autostrada per l’aeroporto.

E’ finita così una vacanza entusiasmante, in cui abbiamo visto 169 specie, di cui 11 specie per me nuove, mentre per Rudy le specie nuove sono più di 30.
La Spagna è veramente splendida: nonostante sia area di forte presenza umana gli animali si vedono facilmente e gli ambienti sono spettacolari. In particolare i prati della Dehesa de Abajo gialli e viola e le steppe dell’Extremadura verdi smeraldo. Un esempio di come sia possibile un rapporto uomo-natura che non distrugga la fauna e l’ambiente, ma che anzi la valorizzi.

CHECK-LIST
01. Svasso piccolo
02. Svasso maggiore
03. Tuffetto
04. Cormorano
05. Tarabusino
06. Nitticora
07. Airone guardabuoi
08. Sgarza ciuffetto
09. Garzetta
10. Airone bianco maggiore
11. Airone cenerino
12. Airone rosso
13. Cicogna bianca
14. Cicogna nera (tre insieme all’Embalse de Garcia Sola, due al nido a Monfrague)
15. Mignattaio (decine alla garzaia al Centro J.A. Valverde, Coto Donana)
16. Spatola
17. Fenicottero
18. Oca selvatica
19. Volpoca
20. Germano reale
21. Canapiglia
22. Anatra marmorizzata (4 El Hondo, 2 Saline di Santa Pola, 2 Coto Donana)
23. Moriglione
24. Fistione turco
25. Gobbo rugginoso (3 Laguna Amarga)
26. Grifone
27. Avvoltoio monaco (numeroso a Monfrague e nelle steppe. 3 su una carcassa)
28. Capovaccaio
29. Aquila imperiale spagnola (2 posate Coto Donana, 1 al nido Monfrague)
30. Biancone
31. Aquila minore
32. Aquila del Bonelli (2 Embalse Garcia Sola, 1 Monfrague, coppia Monfrague)
33. Nibbio reale
34. Nibbio bruno
35. Nibbio bianco (2 Coto Donana, 1 Navalvillar de la Pesa, 2 Pantano de Navabuana)
36. Falco di palude
37. Albanella minore
38. Poiana
39. Falco pecchiaiolo
40. Gheppio
41. Grillaio (abbondante nelle steppe e a Trujillo in città)
42. Lodolaio
43. Falco pellegrino
44. Pernice rossa
45. Quaglia
46. Gallinella d’acqua
47. Folaga
48. Folaga crestata (2 Coto Donana)
49. Pollo sultano (comune Coto Donana, 2 El Hondo)
50. Otarda (numerosa steppe di Belen, S.ta Marta, Caceres)
51. Gallina prataiola (numerosa steppe di Belen, S.ta Marta, Caceres)
52. Beccaccia di mare
53. Cavaliere d’Italia
54. Avocetta
55. Occhione (numeroso steppe di Belen, S.ta Marta, Caceres)
56. Pernice di mare (numeroso El Hondo e Coto Donana)
57. Corriere piccolo
58. Corriere grosso
59. Fratino
60. Pavoncella
61. Piovanello tridattilo
62. Voltapietre
63. Piovanello pancianera
64. Piovanello
65. Gambecchio
66. Piro piro boschereccio
67. Piro piro piccolo
68. Pettegola
69. Totano moro
70. Pantana
71. Pittima reale
72. Combattente
73. Gabbiano roseo
74. Gabbiano comune
75. Gabbiano corallino
76. Gabbiano reale mediterraneo
77. Fraticello
78. Beccapesci
79. Sterna zampenere
80. Sterna comune
81. Mignattino
82. Mignattino piombato
83. Ganga (6 alle steppe tra Caceres e Trujillo)
84. Piccione selvatico
85. Colombaccio
86. Tortora dal collare
87. Tortora
88. Cuculo
89. Cuculo dal ciuffo (2 steppe di Belen, 1 S.ta Marta)
90. Allocco
91. Gufo reale (1 adulto e 2 pulli a Monfrague)
92. Civetta
93. Succiacapre collorosso (numeroso zona Acebron, Donana)
94. Rondone
95. Rondone pallido
96. Rondone maggiore
97. Upupa
98. Gruccione
99. Ghiandaia marina (4 steppe di S.ta Marta)
100. Picchio verde
101. Allodola
102. Cappellaccia
103. Cappellaccia di Thekla (1 Castello di Teba, numerosa Hoces del Duraton)
104. Tottavilla
105. Calandrella
106. Calandrina (1 El Hondo, abbondante Coto Donana)
107. Calandra
108. Allodola del Dupont (2 viste e altre sentite Hoces del Duraton)
109. Topino
110. Rondine montana
111. Rondine
112. Rondine rossiccia (abbondante Coto Donana, steppe e Monfrague)
113. Balestruccio
114. Pispola
115. Ballerina gialla
116. Ballerina bianca
117. Cutrettola
118. Scricciolo
119. Pettirosso
120. Usignolo
121. Codirosso spazzacamino
122. Monachella
123. Monachella nera (4 Castello di Teba, 1 Canyon di Teba)
124. Stiaccino
125. Saltimpalo
126. Passero solitario
127. Merlo
128. Bigia grossa (3 Hoces del Duraton)
129. Occhiocotto
130. Sterpazzolina
131. Magnanina
132. Beccamoschino
133. Forapaglie macchiettato (uno dai capanni del Centro visite Acebuche)
134. Usignolo di fiume
135. Cannaiola
136. Cannareccione
137. Canapino
138. Luì piccolo
139. Fiorrancino
140. Pigliamosche
141. Balia nera
142. Cinciallegra
143. Cinciarella
144. Cincia dal ciuffo
145. Cincia mora
146. Codibugnolo
147. Rampichino
148. Averla capirossa
149. Averla meridionale
150. Gazza aliazzurre (comune Coto Donana e Dehese Extremadura)
151. Gazza
152. Taccola
153. Gracchio corallino (stormi di oltre 30 al Castello di Teba e Hoces del Duraton)
154. Cornacchia nera
155. Corvo imperiale
156. Storno nero
157. Rigogolo (3 Matalascanas, 1 Acebuche)
158. Passera oltremontana
159. Passera sarda
160. Passera mattugia
161. Passera lagia (piccoli stormi a Castello di Teba e Hoces del Duraton)
162. Fringuello
163. Fanello
164. Cardellino
165. Verdone
166. Verzellino
167. Migliarino di palude
168. Strillozzo
169. Zigolo muciatto


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