EBN ITALIA Bird Trips

Pirenei Aragonesi, Spagna
6-16 Agosto 2001
By Paolo Pavan

PREMESSA
eventuali pareri e giudizi espressi in seguito sono di carattere personale. Cambio: 1 Peseta (Pta) circa 12 lire. Per convenzione la stagione agostana non è l’ideale. Alcuni momenti hanno comunque gratificato e giustificato pienamente il viaggio nel Paese che giudico tra i più interessanti d’Europa ornitologicamente parlando. Il periodo migliore per i Pirenei si situa tra fine giugno e inizio luglio, considerando l’aspetto botanico. Non ho segnato, ovviamente, tutti gli uccelli visti. I grifoni, per esempio, sono come i passeri da noi e solo questo vale un viaggio in Spagna.

BIBLIOGRAFIA E CARTOGRAFIA
Mi sono basato su un unico testo: DONDE VER AVES EN ESPANA PENINSULAR. Sociedad Espanola de Ornitologia. E. de Juana. Lynx Edicions - In spagnolo. E’ un testo molto ben fatto. Fornisce itinerari per ogni zona della Spagna. Testo e piccole cartine. Per non far torti, non classifica gli itinerari. A naso è però abbastanza facile identificare i migliori.
MAPA DE ARAGON. 1 :300 000. Gobierno de Aragon. Disponibile nelle librerie.
Mi sono poi preso sul posto:
-El Parque national de la Sierra y los canones de GUARA con annessa cartina 1: 50 000. Prezzo : 2.200 Ptas
-Sobrarbe. Parque National de Ordesa y Monte Perdido. Dimenticato da qualche parte e di cui mi resta la cartina 1 : 70 000. Prezzo circa come il primo.

VIAGGIO
Volo Milano Malpensa-Barcellona e ritorno. Alitalia. L. 700 000 - Per chi raggiunge Malpensa in auto sono comodissimi i parcheggi periferici con navette continue. Sono stato all’Oasi dell’Auto. Tel 0331-73 12 24.
Prenotazioni on line: www.oasiauto.com - 10 giorni scoperto: 90 000
Noleggio Auto: prenotata, come il volo, tramite agenzia Viaggi. Peugeot 306 1000 5 porte NATIONAL ATESA. 11 giorni 61.102 Ptas. Comprese tutte assicurazioni e rischi con franchigia danni 20.000 Ptas. Km totali 2500. pieni 19.300 Ptas
Avvicinamento
Da Barcellona a Lerida per la NII. Seguire i numeri delle strade più che le destinazioni.
Quindi a Barbastro, Ainsa.
Per la seconda tappa: Ainsa, Broto, Biescas, Sabinanigo-Jaca.

ALLOGGIO
Avevo deciso di stabilirmi in due zone differenti da cui fare escursioni. Ho trovato comodo riservare gli alberghi con il sito: http://www.tourspain.es/turespae/Marcoe.htm dove, per ogni città compaiono gli alberghi. Va tenuto presente che molti non hanno la posta elettronica. Bisogna quindi telefonare. Di solito chiedono il pagamento della prima notte anticipato tramite carta di credito.
In alta stagione è forse meglio stare alla larga dalle cittadine principali e risalire qualche valle.
Ho alloggiato prima a SALINAS DE SIN (da Ainsa andando verso la Francia) all’albergo MESON DE SALINAS. Tel (974) 50 40 01 oppure 50 40 13 oppure 50 40 41. Alberghetto lindo, confortevole. Televisione. Telefono. _ pensione con bagno 5000 Ptas. Si carte di credito.
Poi sono stato a JACA all’Hotel NIEU, vicino al Palazzo dei congressi, ben segnalato. Tel (974) 43 61 679. Albergo a 1 stella ma che ne avrebbe 2 o 3 da noi. Telefono, Televisione. Prezzi solo pernottamento: singola 5000 ptas doppia 7000 Ptas.

RISTORANTI
In Ainsa, cittadina con parte vecchia molto bella "BODEGON DE MALLARCAN" ottimo. Circa 5000 Ptas/persona.
In Jaca "MESON CORBACHO" centro città. Come sopra.
Per il resto le offerte di bar eccetera sono molto ampie. Gli orari sono: colazione dalle 8.00 in avanti. Negozi e bar dalle 10.00 in avanti. Ristoranti dalle 20.30. Non fatevi tentare dalla PAELLA. Qui non la sanno fare!
Non mangiate le MIGAS: si tratta di pan grattato fritto: non ho mai visto nessuno finirlo.

CRONACA
7/8 Da Ainsa a Campo, quindi verso la VALLE DE BENASQUE.
Tra Ainsa e Campo: GRUCCIONE, AVERLA CAPIROSSA, BIANCONE che dalla posizione di spirito santo scende di circa 150 m in una sola tappa e si infila tra i cespugli. Ne esce presto con un serpente che gli penzola ancora vivo dal becco. Rivisto posato su traliccio prima della discesa verso Castejon de Sos. NIBBI REALI, GRIFONI; PELLEGRINO; CORVO IMPERIALE. Tra Villanova e Benasque GIPETO ADULTO.
RIFUGIO DI ESTOI. Dopo Benasque per la C-139 dopo il km 100 dopo aver attraversato un ponte sull’Esra si prende a sinistra una pista che costeggia un campeggio. Si sale per una strada polverosa fino ad un posteggio. Si lacia l’auto (500Ptas) e si sale per 550 m di dislivello fino ad un rifugio attraverso boschi di conifere non troppo chiusi con bella vista. A/R guardandosi attorno: 5 ore.
CIUFFOLOTTO, RAMPICHINO, SPIONCELLO, CUCULO, CINCIA MORA, CINCIARELLA, GRACCHIO CORALLINO coppia da vicino.

8/8 In mattinata osservazione di numerosissimi CAPOVACCAI e NIBBI REALI e NIBBI BRUNI più CORVI IMPERIALI su una carogna tra Escalona e Ainsa. Quindi a EL TURBON. Da Ainsa a Campo S.ta Maura e Vilas de Turbon. Si tratta di un imponente massiccio isolato che non ha offerto particolarità. SALTIMPALO.
Al ritorno, a La Cabezonada, prima di Ainsa, AQUILA MINORE chiara.

9/8 Al mattino pioggia. Giro a Barbasco città. Per strada: TORTORA COMUNE, CORNACCHIA NERA. Verso sera da Salinas risalendo la Valle de Bielsa fino a Bielsa poi Espierba. Quindi per la stradina che porta al REFUGIO DE PINETA. Si lascia l’auto dove c’è una sbarra.e si sale per uno sterrato ampio e comodo tra boschi di Pino nero con ampia vista sulla SIERRA DE ZUCAS. Dislivello 500 m. A/R 5 ore. Si arriva al Rifugio de Pineta con bellissima testata di valle e praterie incantevoli. FRINGUELLO, TORDELA, FIORRANCINO. CAMOSCIO DEI PIRENEI. Un GIPETO giovane che lascia cadere qualcosa di leggero, e mi passa poi pochi metri sopra la testa!

10/8 Giri sempre nella VALLE DE BIELSA a vedere rapaci vari.

11/8 Trasferimento a JACA.
Ne ho approfittato per percorrere, in auto, il CANON DE ANISCLO. Da ESCALONA su per questo spettacolare fenomeno della natura. La strada è stretta e a senso unico. Se si torna verso Escalona si fa poi un anello. Sarebbe l’ideale farla in bici. Ci si immerge in un canyon che a volte sembra avvolgere il viandante. Si arriva nei pressi dell’ERMITA DE SAN URBEZ che non ho visitato avendo i bagagli in macchina e per la folla. Bel panorama andando presso il paesino di VIO. AQUILA REALE.

12/8 FOZ DE ARBAYUN.
Avevo già visitato questo posto che è in NAVARRA. Da JACA si va verso PAMPLONA. Alcuni km dopo un lungo lago artificiale (embalse) a LUMBIER. Anche qui c’è la FOZ (grosso canyon) corrispondente che vale la pena di visitare (indicata). RAPACI VARI, RONDINE MONTANA, GRACCHIO CORALLINO, PELLEGFRINO eccetera. Da LUMBIER, senza entrare in paese, tornando verso Jaca ma passando da SALVATIERRE DE ESCA’ e SIGUES, non molto distante da LUMBIER, si incontra la FOZ DE ARBAYUN. GRIFONI a centinaia, PELLEGRINO, CAPOVACCAIO a decine, GRACCHIO CORALLINO, RONDONE MAGGIORE, RONDINE MONTANA. In altra stagione PASSERO SOLITARIO e, visto altre volte bene, GIPETO.
Ho anche fatto un giro nella macchia sui bordi della foz dove ho incontrato una SCROFA di CINGHIALE CON PICCOLI che mi ha sbarrato il passo e fatto capire, a suon di grugniti per nulla rassicuranti, di girare i tacchi! Oltre al resto: GAZZA, STORNO NERO, PECCHIAIOLO, CODIBUGNOLO, REGOLO.

13/8 PONTICOSA.
Da JACA a SABINANIGO, BIESCAS, PONTICOSA; BALNEARIO DE PONTICOSA. Non si può entrare nel paesino. Si parcheggia qualche centinaio di metri prima, gratis. Indicazioni pessime. Vi sono alcuni cartelli e carte fatti da mani diverse senza scala, senza quote, praticamente inutilizzabili. Non vi sono indicazioni su come accedere ai sentieri oppure sono incerte quando non fuorvianti. Mi sono comperato una carta in loco e mi sono arrangiato. Per seguire l’itinerario AR.6 del libro si fa così: dopo il parcheggio si segue il laghetto artificiale. Si arriva al borgo. Di fronte si ha la mole dell’HOTEL MEDIODIA davanti al quale scorre un ruscello che non si attraversa qui. Si salgono degli scalini a destra dell’hotel. Si arriva ad alcune costruzioni circolari (Fuentes) si va a sinistra e si attraversa il ruscello. Al primo bivio c’è un sentiero che va verso sinistra segnato in rosso/bianco: non prenderlo. Si rimane sempre sulla destra. Salendo si incontra un mammellone roccioso di pochi metri facile per chi abbia una minima pratica di montagna ma che potrebbe arrestare una persona non avvezza minimamente all’arrampicata. Superatolo si è allo scoperto con un paesaggio interessante con cespugli bassi e Pini neri sparsi.
Si prosegue su un sentiero non segnato ma facilmente intuibile. Dopo 300 m di dislivello si arriva a un pendio di grossi sfasciumi che porta alla zona dei laghetti in quota. Altri 200 m e si è ai laghi. Sinceramente il posto non mi è piaciuto molto, specie nella parte alta. Ho però visto, nello stesso campo del binocolo: GIPETO, GRIFONE, CAPOVACCAIO che giravano nella stessa termica e un’AQUILA REALE che passava in volo scivolato! Solo questo è valsa la pena della scarpinata. Inoltre: CODIROSSO SPAZZACAMINO e SORDONE con relative famiglie. Incontrate 2 persone. C’è anche un altro sentiero che si prende andando a sinistra dell’HOTEL MEDIODIA fino in fondo al paese ma è frequentatissimo.

14/8 VALLE DEL HECHO.
Bellissima: la valle più bella , di gran lunga, da me vista nel viaggio. Da HUESCA verso PAMPLONA. A PUENTE de LA REINA, subito dopo il ponte a destra verso HECHO, quindi su sterrato verso REFUGIO DE GABARDITO. All’inizio è una valle con dolci coltivi dall’aspetto naturale. Poi si stringe e si passa tra grandi pareti rocciose. Quindi si apre con vista su cime spettacolari. Dopo HECHO si va su un comodo sterrato (qualche buca) fino a d una sbarra (parcheggio) nel frattempo si è goduta la vista di praterie alpine con mandrie al pascolo. Da quota 1400 si sale per 200 m di dislivello, sempre lungo lo sterrato, tagliando alcune curve noiose a mezzo di scorciatoie. Un’ultima rampetta finale porta al RIFUGIO DE GABARDITO. Qui si apre una vista favolosa su una valle di alta montagna molto aperta di erba verde solcata da un torrente molto sinuoso per la scarsa pendenza. Il tutto incastonato da cime bellissime. Personalmente mi sono addentrato per un po’ nella valle fino a poter attaccare i pendii erbosi della cima che si ha a destra. Li ho risaliti fino a quota 1950 e poi sono sceso verso il punto di partenza contornando quindi gli spalti rocciosi che si hanno a destra durante la salita. Il tutto però fuori sentiero, il che è sconsigliabile a chi non abbia esperienza di montagna alta e quando il tempo non sia perfetto.
Salendo ho visto una nuvola enorme e spessa di GRACCHI CORALLINI. Poi GRIFONI, CAPOVACCAI, BIANCONE in caccia per 2 ore a quota alta (1800-2000) POIANA idem, GHEPPIO, FANELLO, CODIROSSO SPAZZACAMINO, CULBIANCO.

15/8 SIERRA DE GUARA. SANTA CILIA DE PANZANO.
Alla Valle de l Hecho avevo incontrato 2 spagnoli che mi avevano riferito di carnai alla Sierra de Guara con vista facile di GIPETO. Da HUESCA per la N-240 verso BARBASTRO. Tra SIETAMO e VIEILLAS stradina per LIESA, IBIECA dove, in un campo ho visto 20 CAPOVACCAI posati e, più avanti, un GIPETO ADULTO e GRIFONI in volo, quindi alla meta: SANTA CILIA DE PANZANO.
E’ un piccolissimo agglomerato di case con centro informazioni da cui, verso monte, parte una pista che si fa a piedi. Guardando il versante montuoso, si vedono delle placche enormi rocciose al di là di una valle. Qui vengono nutriti gli avvoltoi. Non viene portato cibo di continuo dagli allevatori, come altrove, ma saltuariamente dalla gente del Parco. Al momento non vi era nutrimento fresco. Ma gli avvoltoi giravano ugualmente. Non bisogna uscire dal sentiero principale. Sia perché è vietato, sia perché, come ben dovremmo sapere per esperienza, è meglio aspettare che gli animali vengano a trovarci piuttosto che essere noi ad invadere il loro spazio vitale con il risultato di farli scappare!
Inizialmente mi sono preso un po’ d’acqua. Quando avevo deciso di rientrare, ho incontrato una coppia di Belgi simpatici che mi hanno chiesto di salire con loro. Abbiamo fatto 300 m di dislivello A/R 2 ore arrivando a veder fino a 4 GIPETI assieme ( 3 Juv e 1 subadulto) 3 AQUILE REALI assieme che ne hanno fatte di tutti i colori acrobaticamente parlando. Più GRIFONI, CALANDRO, BIANCONE con preda, 6 PERNICI ROSSE e , scendendo, SALTIMPALO, BALLERINA GIALLA, GHIANDAIA MARINA, GRUCCIONI.

16/8 Ritorno
Tra Lerida e Barcelona ho visto un prato coltivato a foraggio ed irrigato da uno di quegli impianti colossali, che si muovono lentamente su ruote, fatto da più campate che ricordano i ponti moderni sospesi. Il tutto era lungo almeno un centinaio di metri. Lo spruzzo d'acqua era fine, a nuvola. Gli AIRONI GUARDABUOI normalmente seguono il bestiame quando pascola approfittando sia degli animaletti che vengono mossi o scoperti, sia degli animali come mezzo di sosta e trasporto. Ecco, anche lì c'erano centinaia e centinaia di Aironi guardabuoi. Senz'altro il numero più alto da me mai visto. Molti erano appollaiati sulla condotta principale. Moltissimi erano a terra, sotto l'impianto, strettamente limitati alla zona spruzzata. Oltre ai vantaggi di cui sopra, vista la stagione, potevano trarre refrigerio da una buona doccia!


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