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24ore BIG DAY 2018
Il Birdwatching Italiano | check list degli uccelli italiani | attrezzatura per birdwatching

24ore BIG DAY 2018

Big Day 2018 con record nazionale

Clamoroso risultato alla 24ore del birdwatching 2018 ! Clamoroso due volte perchè per la prima volta gli Udignoli vengono battuti e nel contempo, vengono privati del loro record nazionale!
Nel 2012 infatti gli Udignoli d’aFrico avevo stabilito il record italiano con 163 specie in 24ore, ora questo record viene dai Barbazagn in Emilia-Romagna!

I Barbazagn 2018, detentori del record nazionale con 164 specie


Classifica finale:
1  BARBAZAGN             164            -> MO-BO-FE-RA (532km)      
al secolo Andrea Ravagnani, Michele Scaffidi, Giuseppe Rossi e Alessio Farioli

2  UDIGNOLI              161                               -> FVG (580km)              
3  FURGONAUTI            127            ->    Prov. Verona (360km)     
4  CULSARDI                   111           ->    Prov. Cagliari (250km)   
5  BIGIE PADOVANE        104          ->   Prov. FE e RA (356km)    
6  BERGAMOSCHINI          74          ->  Prov. BG e LC (250km)    

Analisi a cura di Franco Trave:  225 sono state le specie segnalate in totale, 31 sono quelle segnalate da tutti i team. Quarantanove sono le specie segnalate da un solo team, così ripartite:


10  BARBAZAGN                               
 grillaio    falco cuculo    schiribilla pittima reale  albastrello calandrella     salciaiola  cannaiola verdognola  ortolano migliarino di palude     

16  UDIGNOLI                                
cigno nero   fischione  edredone smergo maggiore   grifone  albanella reale   aquila reale    corriere grosso    gufo reale   civetta nana   civetta capogrosso    cincia alpestre   averla piccola  cornacchia nera    frosone   zigolo muciatto    

      
 6  FURGONAUTI  orco marino  astore  codirossone  merlo dal collare     bigiarella  nocciolaia      

         
13  CULSARDI    pernice sarda   berta maggiore  berta minore  pellicano comune   pollo sultano    piviere dorato   gabbiano corso   rondone pallido   sterpazzola della sardegna  magnanina comune   magnanina sarda   averla capirossa   storno nero   

           
 2  BIGIE PADOVANE     aquila minore    mignattino alibianche    


 2  BERGAMOSCHINI    falco pecchiaiolo   monachella               

Gli Udignoli non raccolgono un sufficiente numero di specie alpine nè di migratori, per compensare quelle viste nel Delta dei Barbazagn, ma ironia della sorte, l’unica specie che tutti gli altri team hanno segnalato ma non gli Udignoli, è un’anatra, il Fistione turco!  Molto interessante la check list dei Culsardi, ricca di specie tipiche dell’isola e con un bottino molto importante, Centoundici specie è un risultato di assoluto prestigio per la Sardegna !
Complimenti vivissimi ai Barbazagn che riescono nei loro intenti, al quarto tentativo, complice una giornata quasi perfetta meteo. Se avessero visitato le Alpi, invece dell’Appennino, chissà cosa avrebbero ottenuto : ma c’è il tempo materiale per farlo?

Ecco il resoconto dei vincitori:

Abbiamo scelto di ripetere il percorso dell’anno scorso, aggiungendo qualche posto ed eliminandone altri, ma più o meno l’itinerario è stato uguale, vagando per le province di Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna.
Il quarto anno è quello buono!
Nelle prime 3 edizioni abbiamo gareggiato a risparmio energetico, ovvero, sapevamo di poterci infilare dentro altre specie facili da reperire, ma iniziavamo alle prime luci dell’alba ed arrivavamo stremati al tramonto, quindi quest’anno cambio di strategia, inoltre raramente abbiamo trovato condizioni meteo ottimali, mentre questa volta il meteo è stato assai clemente dall’inizio alla fine, il vento non soffiava all’alba e nel primo pomeriggio quindi siamo riusciti ad ascoltare i canti, trovando sole splendente e ci siamo pure abbronzati.
Volendo sfruttare tutte le 24 ore abbiamo puntato la sveglia alle 02:00 e nel sonno agitato che ha preceduto il dolce risveglio urlato fornitoci da Alessio, tutti e 4 abbiamo udito l’Assiolo e la Civetta che cantavano fuori dalla finestra e siamo a 2 specie.
Alle 02:30 partiamo, decidiamo di cercare il Barbagianni nelle prime colline sopra a Maranello (MO), udiamo distintamente lo stridere del suo canto notturno, mentre in sottofondo gli Usignoli cantano a squarciagola.
Scendiamo in direzione fiume Secchia e fermi ad un semaforo alle 02:45 sentiamo un Codirosso comune canterino nel giardino di una casa, e siamo a 5.
Arrivati sul Fiume Secchia a Formigine (MO) un Succiacapre ci delizia con il suo monotono verso, ma siamo qui anche per un’altra chicca attiva di notte che purtroppo non si fa ancora senitre, complice anche il rumore dell’acqua che scorre, quindi inizio a fischiare e dopo un po’ ecco la riposta, Occhione! perfetto, possiamo ripartire.
Saliamo spediti verso i monti e dopo il secondo caffè decidiamo di fare alcune soste uditive lungo la fondovalle del Panaro, ma nulla di fatto, ci serve il bosco.
Dopo l’abitato di Fanano (MO) continuiamo a sostare e finalmente una coppia di Allocco si fa sentire dal profondo del bosco.
Arriviamo sotto al Monte Cimoncino e siamo un po’ preoccupati per il forte vento, l’aurora inizia a schiarire il cielo, il termometro segna 5 gradi e io ho scordato la giacca a casa, tutto ancora tace, quindi si decide di fare un pisolino, altro non possiamo fare, io rimango sveglio perchè ho paura di non svegliarmi più e mentre qualcuno russa abbasso un po’ il finestrino e sento che c’è già un concerto non indifferente fuori, inoltre il vento si è calmato, la luce è ancora poca ma scendiamo ed iniziamo ad infilare specie su specie, prima i tordi, poi gli Zigoli gialli, poi qualche fringillide, Luì piccolo, Rampichino, Ballerine, un’insperata Passera scopiaola ecc.
Facciamo un giretto fra la neve e le conifere e ci fermiamo un secondo a contemplare la maestosa alba con lo sguardo rivolto verso il mare, coraggio miei prodi, laggiù ci sono altre 140 specie che ci aspettano, basta cercarle.
Iniziamo la discesa, il nostro amico Prispolone ci aspetta nel solito posto con i suoi canti e voli territoriali, aggiungiamo qualche specie di bosco e finiamo l’album delle figurine delle Cince, udiamo il Torcicollo e a Fanano prendiamo il caffè n° 3, poco distante contattiamo un bel Merlo acquaiolo e qualche Rondine montana, siamo pronti per la collina.
Lungo la fondovalle del Panaro cerchiamo e troviamo tutto quello che volevamo vedere, ad esempio Calandro, Fanello, Ortolano, Luì bianco, Sterpazzolina e specie di contorno, tranne l’Averla piccola e la Pernice rossa, peccato.
Arriviamo in pianura e lasciamo la provincia di Modena, per dirigerci alla Fiera di Bologna, ebbene sì, con tutta la montagna che abbiamo fatto ci tocca andare ad osservare il Falco pellegrino che nidifica su una delle torri della fiera, neanche il tempo di scendere dalla macchina che Giuseppe lo vede sfrecciare, ottimo, ripartiamo direzione Budrio (BO), dove cerchiamo e troviamo il Parrocchetto dal collare.
Iniziamo a dirigerci verso il delta, buttando sempre un occhio nei campi di erba medica appena tagliata accompagnati dall’incessante e martellante, ma quanto mai utile, voce del nostro motivatore Michele, che ci ricordava costantemente cosa dovevamo cercare e cosa non avevamo ancora trovato.  
Ed è proprio lui che tira fuori dal suo binocolo il primo dei tanti Culbianchi che vedremo nel corso della giornata, dopo una sosta a Medicina(BO) proposta da Alessio a guardare un campo che a lui ispirava, aveva quel non so che...e ce l’aveva proprio, infatti scannocchialando a caso inquadro una Calandrella, poi un’altra e un’altra ancora, poi si alzano, fanno un voletto spaventate da un gheppio, sono 9!
Possiamo ritenerci soddisfatti di quello che il territorio bolognese ci ha offerto, quindi ringraziamo e passiamo in provincia di Ferrara, iniziando con Valle santa ad Argenta (FE), qui cantano Salciaiola, Usignolo di fiume, Migliarino ecc..,vediamo le più comuni specie acquatiche ma lui non c’è, il Basettino quest’anno non lo vedremo, forse non ama la gente e quest’anno di gente in giro ce n’è troppa, in compenso però sentiamo distintamente una Schiribilla che per un paio di volte canta di fianco a noi.
Lasciamo la Valle e ci affacciamo a Campotto, giusto il tempo di vedere un maschietto di Moretta tabaccata e un Cigno reale, siamo fieri di noi stessi per aver rispettato la tabella di marcia in maniera ferrea, mai successo gli altri anni, infatti siamo quasi in anticipo.
Continuiamo il nostro solito percorso nel delta, quindi raggiungiamo Bando (FE), Valle Umana, passiamo vicino a Prato Pozzo e segniamo qualche limicolo, qualche anatra, qualche ardeide, qualche gabbiano, ma non c’è un granchè in giro, quindi proseguiamo con la Passera sarda, sempre lì che ci aspetta, bene è ora di oltrepassare il fiume Reno, ci dirigiamo verso Valle Mandriole.
Arrivati constatiamo che l’acqua è ancora parecchio alta, quindi limicoli pochini, comunque aggiungiamo una manciata di specie, spostatici in Zona della Piallassa, percorriamo il nostro sentiero magico ed aggiungiamo Balia nera, Stiaccino, Fistione turco, ecc.
Arrivati ad un semaforo subito Giuseppe sente il canto della Cappellaccia, poi la vediamo in volo, perfetto! possiamo lasciare il ravennate e tornare nel ferrarese.
Michele motiva, io guido, Alessio mi dice dove voltare, Giuseppe vede tutto, siamo carichi, stavolta non ci ferma niente e nessuno.
E invece no, qualcosa ci ferma, il giorno festivo con 30 gradi ad aprile, i Lidi sono stipati di persone, auto ovunque, gente ammassata, raggiungere la spiaggia oltre che molto difficile è probabilmente inutile, inoltre c’è il rischio di rimanere imbottigliati sulla Via Romea, quindi ci affacciamo nell’unico punto comodo che troviamo a Lido di Spina, qui becchiamo sul mare un solitario Piovanello tridattilo in volo, 3 Gabbianelli ed 1 Beccapesci, siamo delle macchine da guerra, abbiamo un obiettivo, quindi non ci lasciamo distrarre dalle giovini bagnanti in costume, o quasi, va bè, un occhio già che ci siamo glielo buttiamo.
Rapido affaccio in salina di Comacchio dove vedremo dei Piovanelli comuni, l’Albastrello e il Fraticello, purtroppo per il primo anno non contattiamo il Canapino.
Niente Fratino, niente Pivieressa, i Labbi quest’anno ce li scordiamo, ce ne facciamo una ragione e decidiamo di raggiungere Valle Capre per cercare limicoli, qui sotto forti raffiche di vento riusciamo ad infilare finalmente il Chiurlo maggiore, 5 Voltapietre ed un Chiurlo piccolo.
Il sole va giù velocemente, s’inizia a correre, dopo una sosta inutile a Casone foce, imbocchiamo Valle Pega e lì dove doveva essere troviamo una Ghiandaia marina, ci viene l’istinto di fotografarla, poi Alessio ci ricorda che stiamo correndo, le foto non sono contemplate, neanche fosse la prima volta che la vediamo! però questo è uno di quegli animali che stupiscono sempre come la prima volta, non cè nulla da fare.
Ci buttiamo in Valle Zavelea e qui troviamo un paradiso, Migliaia di limicoli, vediamo alcune cose che ci mancavano ed aggiungiamo anche il Mignattino comune.
Ragazzi, abbiamo appena superato il nostro record!
Abbiamo fatto 155, facciamo 164! Ci crediamo, il record italiano è lì a poche specie, c’è solo un problema, il sole ormai non c’è più, corriamo sull’argine Agosta, puntiamo al Gufo di palude, non c’è, ci addentriamo nel Mezzano, ci manca pure l’Allodola! incredibile! ogni tanto ci fermiamo in mezzo al nulla ed ascoltiamo, ma niente, continuiamo a fermarci di tanto in tanto e in una di queste soste si sente " Oh, c’è il Gufo di palude posato!" Giuseppe lo vede, è lì, appoggiato su una capezzagna qualunque a bordo strada di fianco a noi, questa è fortuna.
Il cosmo pretende che facciamo un nuovo record, quindi ci fiondiamo nei ripristini Bellini, un deserto ormai, ma noi ci crediamo ed infatti lì, posato su un campo c’è un maschio di falco cuculo, un robino nero, su un campo nero ed è quasi buio, solo occhio di falco Farioli poteva vederlo.
Michele ha pronunciato la parola Allodola qualcosa come 400 volte durante il giorno, quindi alla fine si è materializzata e finalmente si fa sentire in lontananza, condita da un fantastico "Ua Ua" la Quaglia è lì davanti a noi.
Ragazzi siamo a 162, andiamo allo zuccherificio di Ostellato
Ma è buio!
Fa lo stesso
Arriviamo, ci passa una Sgarza ciuffetto di fianco illuminata dalla luna, record uguagliato!
Abbiamo spremuto il delta del Po, è ora di rientrare, con due specie in testa, Nitticora e Gufo comune, già, non abbiamo visto una Nitticora.
La redbull è quasi finita, siamo al limite delle forze, puzziamo e siamo sporchi, bisogna passare da Manzolino.qui il gufo c’è e c’è sempre stato, basta solo aspettare che passi......
Ed il Gufo passò.
Record battuto.
Andiamo a letto.

Km percorsi : 532
Partenza ore : 02:30
Arrivo ore : 22:30
Numero di specie : 164

 


 

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